Inaugurata a Palazzo Monferrato la mostra ‘Alessandria, il Novecento’

L’alessandrina Vittoria Poggio, assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, sabato 11 dicembre ha tagliato il nastro della nuova grande mostra di Palazzo Monferrato. La rassegna ha un titolo che riassume contenuti ed obiettivi del progetto: “ALESSANDRIA IL NOVECENTO. DA PELLIZZA A CARRA’ UNA STORIA DI ARTISTI”. Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella ne sono i curatori. Resterà aperta fino al 12 marzo dell’anno prossimo e già nel primo weekend di apertura al pubblico è stata molto visitata.

La mostra – ha affermato Vittoria Poggio – ha il merito di mettere in rilievo talenti e tesori della nostra regione, che è da sempre un laboratorio da cui hanno avuto origine tendenze e innovazioni destinate a contagiare gli ambiti intellettuali a livello nazionale e internazionale”.

Il pubblico numeroso e appassionato che è intervenuto all’inaugurazione – ha commentato il presidente della Camera di Commercio, Gian Paolo Coscia – ci ha convinti della bontà di questa impresa. Erano due anni che Palazzo Monferrato non proponeva un appuntamento di tanto rilievo e abbiamo registrato con piacere sia la risposta del pubblico, sia il desiderio di tornare a occuparsi di cultura e di bellezza”.

Settantasette opere di sessantatre artisti accompagnano il visitatore in un percorso nel tempo, dalla fine dell’Ottocento al 2000, e anche attraverso quelli che si presentano come gli ambienti di una casa borghese in cui molte delle opere di provenienza privata sono abitualmente custodite.

Con questa nuova iniziativa voluta da Fondazione, Camera di Commercio e Regione – ha detto Luciano Mariano, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio – la città di Alessandria presenta al visitatore ben quattro mostre raccolte in poche centinaia di metri: la rassegna del Comune su Pietro Sassi, la mostra di Palatium Vetus su Defendente Ferrari, da giovedì prossimo la mostra di Palazzo Cuttica su un’opera di Francesco Crivelli, e ora questa panoramica sul genius loci alessandrino in pittura, scultura e architettura. Mi pare chiaro che la città si stia muovendo nella direzione giusta”.

La mostra, in realtà, è aperta su tutta la provincia, come dimostrano anche i due grandi pannelli che concludono il percorso espositivo. Essi propongono infatti due itinerari di visita alle località della provincia che offrono al turista opportunità di approfondire la conoscenza degli artisti presenti a Palazzo Monferrato: dalla Galleria del Divisionismo di Tortona alla Gipsoteca Bistolfi di Casale, da Villa Ottolenghi ad Acqui Terme alla Sala Onetti del Museo di Lu Monferrato, senza trascurare alcune vere chicche poco note come il museo della ceramica di Denice o la prossima mostra di Valenza su “corpo e gioiello”, dal titolo “Fragile Bellezza”.

Anche sulla città di Alessandria sono proposti due itinerari di visita: il primo al mosaico di Gino Severini realizzato nel 1940-41 per il Palazzo delle Poste, il secondo alle opere dello studio Gardella presenti in città, in particolare lungo i viali di circonvallazione. “Ricordando Mario Mantelli, grande amico e intellettuale raffinato recentemente scomparso – dice il direttore di Palazzo Monferrato, Roberto Livraghi – abbiamo voluto indicare questo secondo itinerario con il titolo mantelliano di “L’utopia sulla circonvallazione”. “I due itinerari esterni – aggiunge – sono il vero plus di questa mostra che vuole anche essere un elemento di coesione territoriale, come ha dimostrato la presenza di tanti sindaci e amministratori locali all’inaugurazione”.

I percorsi esterni hanno suscitato l’interesse anche dell’ATL Alexala, presente sabato col suo presidente, Roberto Cava, e della Fondazione Slala: “Il risvolto turistico delle proposte culturali – afferma Cava – è una particolarità di questa provincia che è molto viva sul piano dell’arte nelle sue varie forme. Alexala intende supportare la comunicazione di quest’offerta culturale con l’obiettivo di creare nuovi pacchetti e consolidare il territorio della provincia di Alessandria come destinazione turistica”.