di Ettore Grassano
“L’anno zero della Coesione Territoriale volge al termine con il bicchiere pieno non solo a metà: direi almeno a tre quarti. Nel 2021, dopo due anni di lavoro spesso “sottotraccia”, per non creare eccessive aspettative, abbiamo acceso i riflettori e lavorato tanto, e bene. Sono certo che, a partire dal 2022, si cominceranno a cogliere i frutti, anche se il progetto, per realizzarsi pienamente e cambiare il volto di questo territorio, necessita di un decennio”.
Gianni Ravazzi, dal 2017 consigliere comunale della Lega ad Alessandria, della Coesione del Bacino del Tanaro è il vero demiurgo, anche se lui non si stanca di ribadire che “senza il sindaco Cuttica di Revigliasco, e la sua lungimiranza, non saremmo neanche partiti: ci ha creduto dall’inizio, e siamo stati il primo comune capoluogo ad investirci: non per niente stiamo facendo da punto di riferimento per tutte le altre coesioni partite in Piemonte, con particolare riferimento alle aree limitrofe all’Alessandrino”.
Proviamo, allora, a capire a che punto siamo del percorso, e quando concretamente si vedrà la realizzazione dei primi progetti (sia pubblici che privati, ricordiamolo) nelle quattro macroaree definite dal Programma, che sono Ambiente, Agricoltura, Turismo, Benessere Locale.
Consigliere Ravazzi, come si chiude questa sorta di ‘anno zero’ della Coesione Territoriale, e soprattutto cosa possiamo attenderci dal prossimo?
In questi mesi abbiamo lavorato con grande impegno, per completare una serie di passaggi tra il normativo e il burocratico, che certamente ai non addetti ai lavori possono sembrare poca cosa, ma sono invece ‘lo scheletro’ essenziale su cui costruire la Coesione, ossia il finanziamento e la realizzazione dei singoli progetti. Lo scorso 8 novembre si è riunito il Comitato Esecutivo, e poi l’Assemblea dei soci: che ad oggi, ricordiamolo, prevedono 36 amministrazioni comunali. Ossia i 33 comuni di partenza, che si affacciano sull’asta del Tanaro nell’Astigiano e nell’Alessandrino, più i tre che hanno chiesto successiva adesione, ossia Azzano, Castello d’Annone e Bergamasco, che hanno accettato integralmente i progetti e le strategie sin quidefinite dai comuni fondatori.
Il comitato ha approvato e poi l’Assemblea ha ratificato la griglia di valutazione dei progetti, che è fondamentale, poiché permettere di valutare tutte le proposte con un punteggio oggettivo, che stabilisce la priorità di finanziamento.
Vuol dire che i progetti che ottengono un punteggio inferiore rischiano di non essere finanziati?
No, significa soltanto che, poiché le risorse non arriveranno tutte insieme, ci sarà una priorità definita nel finanziare i progetti. Ma nessun progetto è escluso, infatti tutti sono inseriti nell’apposita graduatoria.
Per capirci, di che progetti si tratta? Qualcuno parla di un miliardo di euro di finanziamenti in un decennio: una cifra faraonica per l’Alessandrino…..
Lo rispondo con una battuta: cerchiamo di non ‘dare i numeri’. Nel senso che non esiste una cifra predefinita: esistono però tanti canali di finanziamento, estremamente rilevanti e solidi. Ossia i bandi europei, dentro e fuori i fondi del PNRR (da rendicontare, questi ultimi, entro il 2026), poi i fondi Pors e Fesr della programmazione 2021-2027, e poi altri percorsi sia nazionali che regionali. Importante: la Coesione del Bacino del Tanaro, come area pilota, avrà la precedenza nella valutazione attenta dei progetti presentati. Non è un dettaglio da poco.
Ma di che progetti parliamo? Siamo concreti….
C’è di tutto: la grande riqualificazione della Cittadella sia da un punto di vista storico architettonico che da quello naturalistico-ambientale (con la messa in sicurezza prima di tutto, e poi la realizzazione del Bioparco e di strutture ricettive eco compatibili), ma anche l’enorme opportunità rappresentata dall’agrivoltaico, che interessa tante aziende agricole di grandi e media dimensione, fino a una rete di piste ciclabili, e ad una miriade di progetti comunali e intercomunali magari meno eclatanti, ma altrettanto importanti per riqualificare e rilanciare il nostro territorio.
E i privati? Anche i loro progetti sono finanziabili a fondo perduto fino al 50%: questo renderà l’Alessandrino più attrattivo?
Tutti i segnali finora ci dicono di sì. Posso citare il confronto aperto con Solvay, con Guala Closures, con Kenergia, con Paglieri, Ecoplasteam, e con altri ancora. Ma anche altre realtà importanti, non ancora insediate qui da noi, stanno valutando con attenzione il percorso della Coesione. E poi naturalmente il Gruppo AMAG, con il progetto della smart city, ma anche l’AIPo per il recupero e la manutenzione dei corsi d’acqua, e l’Upo per la realizzazione del nuovo Campus agli Orti. Quest’ultimo punto lo ritengo di fondamentale importanza per la crescita cittadina…
Alessandria ha saputo porre il seme per prima, e ha dato via al percorso della Coesione, che diversi altri, anche attorno a noi, ora stanno tentando di imboccare. Voi fate da tutor, oltre ad aver ‘aperto la strada’?
Non esiste competizione, ma forte collaborazione. La Coesione del Bacino del Tanaro ha messo da subito a disposizione degli altri progetti di Coesione piemontese (a partire da quelli a noi limitrofi, come quella del Monferrato casalese e valenzano) competenze ed esperienza, in maniera che ognuno non dovesse ricominciare da zero nell’iter procedurale. La Regione Piemonte ci ha comunque riconosciuto il merito di questo ruolo, e a noi va benissimo così. La Coesione non è un progetto sottrattivo, ma un lievito, una contaminazone virtuosa: se cresci tu, aiuti a crescere anche i territori che ti circondano. Certo, se come speriamo le Coesioni arriveranno presto ad avere personalità giuridica, grazie al percorso intrapreso in Parlamento con la collaborazione dell’On. Riccardo Molinari, a quel punto potremo muoverci con maggior autonomia, e rapidità.
Quali saranno i prossimi passi, consigliere Ravazzi?
I prossimi mesi saranno decisivi per la crescita e l’implementazione dello staff dell’ufficio tecnico intercomunale, attraverso l’assunzione di tecnici a progetto diretti dall’architetto Fabrizio Furia, RUP del progetto (Responsabile Unico del Progetto), e collegati all’ufficio progetti europei che nel dott Jody Abate un prezioso riferimento. Lavoreranno ovviamente per tutti i 36 comuni partner e, quando possibile, anche come consulenti anche per altre Coesioni confinanti con cui sicuramente si faranno progetti che si “incontreranno”. Nel frattempo naturalmente non ci fermiamo, e continuiamo gli incontri sul territorio, ad Alessandria e in tutti gli altri comuni, per raccontare alle persone, privati e aziende, cos’è la Coesione, e quali sono le opportunità ad essa connesse. I riscontri sono eccezionali. Non mancano naturalmente all’inizio le perplessità, e le richieste di chiarimento: ma quando la gente capisce che si tratta di un percorso destinato ad avere un fortissimo impatto reale sulla qualità di vita e sull’economia dei nostri territori, immediatamente l’atteggiamento cambia, e diventa propositivo e di forte coinvolgimento.
A breve ci sarà un importante incontro con i dirigenti regionali, nel quale il nostro RUP definirà i prossimi passaggi operativi, mentre come parte politica ci sarà un incontro del Comitato Esecutivo per valutare i prossimi passi da porre in atto affinché i progetti possano arrivare al meglio ad una “messa a terra”, ovvero ad iniziare il loro percorso realizzativo. Il lavoro non manca ma neppure l’entusiasmo!