di Graziella Zaccone Languzzi
Deposito Nazionale Scorie Radioattive, bene ha fatto la Regione Piemonte presente al Seminario sul Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi promosso da Sogin e dedicato al Piemonte nella giornata del 15 e 16 novembre, a ribadire che questa Regione non è idonea per ospitare tale “sarcofago” pericoloso per i secoli a venire, con queste motivazioni di non idoneità: sismicità, geologia, idrogeologia, acque sotterranee, trasporti, risorse agricole, aree naturali protette, aree dismesse, industrie ‘Seveso’, urbanistica e tutela del paesaggio.
Le aree ritenute utilizzabili da Sogin per il Piemonte sarebbero otto (7 addirittura tra le 12 di prima fascia) di cui 2 in provincia di Torino e 6 in provincia di Alessandria (5 in prima fascia): “La Regione a Sogin: Nessuna delle 8 aree piemontesi è idonea a ospitare un deposito nucleare”.
Si legge che durante il Seminario è stato chiesto se il Ministero dell’Ambiente avesse comunicato della Mozione unitaria del 13 aprile approvata dal Governo, e il rappresentante Sogin ha dichiarato che l’azienda non era stata avvisata. Ma l’On. Riccardo Molinari, Capogruppo della Lega alla Camera, e alessandrino, è andato a fondo sulla questione della Mozione, di cui fu primo firmatario. Mercoledì 17 novembre, durante il Question Time alla Camera, Molinari ha presentato
un’ interrogazione urgente per capire dal Ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani come stessero davvero le cose.
Nella Mozione approvata dalla Camera lo scorso aprile, giusto ricordarlo, vengono specificati numerosi criteri di esclusione all’ubicazione del Deposito, ad esempio: i siti Unesco, per la pressione ambientale, per i territori agricoli di pregio, etc.. La risposta del Ministro è stata molto chiara: Molinari (Lega): “Il Ministro Cingolani in aula è stato chiarissimo: Sogin è a conoscenza dei contenuti della Mozione unitaria sul Deposito nazionale scorie radioattive almeno dallo scorso maggio. Ora ci aspettiamo che la Mozione stessa venga applicata”.
https://mag.corriereal.info/wordpress/2021/11/17/molinari-lega-il-ministro-cingolani-in-aula-e-stato-chiarissimo-sogin-e-a-conoscenza-dei-contenuti-della-mozione-unitaria-sul-deposito-nazionale-scorie-radioattive-almeno-dallo-scorso-mag/ –
Quindi si prende atto che Sogin nel seminario piemontese “non sapeva” di essere a conoscenza già da maggio della Mozione?…vabè, non approfondiamo. Sono andata a cercare il testo della Mozione, me la sono letta perché bisogna sempre conoscere di che si scrive e parla e come mia abitudine è fornire a chi mi legge un documento che testa l’impegno parlamentare dell’On. Molinari per il nostro territorio: “Testi allegati all’Ordine del Giorno della seduta n. 485 di Martedì 13 aprile 2021 – Mozioni in materia di individuazione del Deposito Nazionale per il combustibile nucleare irraggiato e i rifiuti radioattivi”. Nel lungo elenco di Mozioni effettuate in periodi diversi la prima è del 12 gennaio c.a. (1-00414) primo firmatario Riccardo Molinari seguito da 109 firme. A seguire nell’elenco troviamo la Mozione di Federico Fornaro seguito da 09 firme in data 10 marzo c.a. (1-00414). Certo è che il Deposito da piazzare da qualche parte sul suolo italiano è una grossa grana per tutti, se non ci saranno autocandidature sarà il Governo a decidere e saranno “cavoli” amari per chi dovrà subirlo, ma anche per chi lo imporrà.
Voto: 10
2) Notizie che non vorremmo leggere: “Intoppo Anas “gela” gli automobilisti: stop alle asfaltature fino a primavera. Rinviati gli interventi sulle statali del Turchino e della Valle Bormida”. L’Anas Piemonte ci fa sapere che per un intoppo amministrativo, i tempi di attuazione dei lavori si sono allungati e il piano di riasfaltature che l’Anas aveva già programmato (e più volte annunciato) entro l’autunno è slittato a marzo 2022. Anas Piemonte fa sapere che ha fotografato la situazione nell’estate e ha predisposto gli interventi, avviando i progetti e aprendo anche il portafoglio: 2,3 milioni di euro per il Turchino, 1,1 per la Valle Bormida. Aprire il portafoglio da parte di un Ente dello Stato per fare manutenzione laddove occorre però non è una regalia o atto di benevolenza ma un dovere. Ma attenzione, un intoppo amministrativo obbligherà milioni di fruitori delle strade a fare ‘gincane’, salti rovinosi a danno di ammortizzatori, avantreno, telaio, carrozzeria, pneumatici. Il peggio lo avranno le moto: e tutto per un intoppo amministrativo? Sarebbe se è lecito conoscerlo? Nell’articolo si legge che Anas Piemonte (fa parte del gruppo Ferrovie dello Stato) ha preso in carico pochi mesi fa la 456 del Turchino, tra Acqui e Ovada fino a Rossiglione, e la 30 della Valle Bormida, dal confine ligure alla tangenziale di Alessandria, ereditando dalla Provincia un quadro non roseo: frane e asfalti che in molti punti sono un colabrodo. Faccio però notare ad Anas Piemonte, ma soprattutto ai cittadini, che se l’ex Ministro Graziano Delrio (PD – Governo Letta e a seguire Renzi) non avesse messo malamente e pesantemente le mani sulle Province, togliendogli la parte più importante che sono i fondi per le strutture di sua appartenenza, forse la situazione strade sarebbe più rosea. Leggo della Statale 30 Valle Bormida: e per la Statale 334 valle Erro verso il Sassello e la Liguria nessun intervento? Da Alessandria verso Savona è un percorso che utilizzo decine di volte all’anno, qundi conosco bene. Dopo il crollo del ponte Morandi non ho più utilizzato l’autostrada per raggiungere Savona: oggi non utilizzerei l’autostrada neanche se mi offrissero il pedaggio gratis. Ci sono strade alternative per la riviera che sono le antiche strade statali, ma se anche su queste non viene fatta manutenzione invece di progredire qui si torna al medioevo. Intanto si attende il veloce ripristino del cedimento stradale della SS 334 del Sassello al Km 31 + 800 in Provincia di Alessandria, che ha portato alla conseguente chiusura della strada statale al confine col Piemonte e sta creando gravi disagi per i cittadini, per il trasporto pubblico locale e per le imprese che vivono nella Valle Erro sia piemontese che ligure.
In una riunione svoltasi ad Acqui Terme Anas ha comunicato che di parlerà a gennaio 2022 di una eventuale apertura di una corsia a senso alternato, sempre che non nevichi. Intoppi e tempi lunghi sono la quotidianità della macchina burocratica statale, che prende a piene mani dalle nostre tasche per poi ridurre i servizi a ritardi e intoppi.
Voto: 2
3) Sulla gestione pandemia chi è preposto a livello nazionale e mondiale non merita un voto, neanche pessimo, e posso comprendere chi ha dubbi sulla vaccinazione e gestione Covid, alla luce delle notizie che ormai emergono qua e là, pur in un sistema mediatico completamente ‘controllato’. Troppe contraddizioni, troppi documenti celati e troppi omissis. Questa è l’ultima news che fa pensare: “La clamorosa uscita dell’Oms: “Niente vaccino ai bambini. E la terza dose non è urgente”.
Non sono parole di un’attivista no-vax ma del direttore generale dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. Un’uscita destinata a far discutere e riflettere nell’ormai inarrestabile scontro fra due vere e proprie fazioni. Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus (dg dell’Oms) sarebbe opportuno utilizzare la terza dose per i paesi del terzo mondo perché pare che manca una copertura di vaccini mondiale. Ora: il 12 novembre l’Oms dice che i vaccini per i bambini potremmo risparmiarli e la terza dose non è urgente, mentre il 10 novembre, due giorni prima, Walter Ricciardi (Consigliere Ministero Salute) ‘spingeva’ per la terza dose dichiarando che “Quando si sta bene si è sempre esitanti, dobbiamo spiegare che questa variante è talmente contagiosa da contagiare anche i vaccinati” . Il 13 novembre Matteo Bassetti (primario malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova) ha bacchettato il generale Figliuolo con questa frase: “Lenti sulle terze dosi, bisogna correre e accelerare. Vanno fatte centinaia di migliaia di terze dosi al giorno. Dobbiamo tornare ai numeri impressionanti che avevamo prima, parlo di 1-2 milioni di terze dosi a settimana, e arrivare entro i primi 15 giorni di dicembre ad avere tutti gli over 60 e tutti i fragili coperti con terze dosi, e poi penseremo agli altri”. Domanda: la terza dose agli adulti e i vaccini ai bambini sono davvero necessari o no? Vorrei sapere chi ce la racconta giusta, l’OMS o qui in Italia il potere sanitario? Non solo: il dottor Bassetti, il dottor Galli e compagnia cantante da chi e quando sono stati eletti in politica, e possono permettersi di fare i ‘maestri di pensiero’ sullo scibile umano? Possiamo già prevedere che diversi di loro saranno parlamentari nel 2023: ma fino ad allora stiamo parlando di medici, che dovrebbero fare il loro mestiere in corsia, e non sentenziare continuamente a rete unificate. Non credete?
Oggi più di ieri emergono informazioni, denunce documentate e non bufale. A partire dal dicembre 2019 ad oggi i preposti alla sanità nazionale hanno mostrato incapacità, disorganizzazione, per ‘far prima’ il Governo ha messo il paese agli “arresti domiciliari”, e la vita delle persone in grave pericolo. I mezzi per sollevare dagli incarichi i personaggi che hanno gestito la pandemia dall’inizio ci sarebbero, basta leggere due libri denuncia: “Il pesce piccolo. Una storia di virus e segreti” del Dott. Francesco Zambon (ex ricercatore Oms) che si è rifiutato di rimanere in silenzio pagandone le conseguenze e “La grande inchiesta di Report sulla pandemia” Ranucci – Ciccollella – Valesini. 388 pagine di inchieste investigative che rivelano le inconfessabili responsabilità dell’Oms e del nostro Ministero della Salute nella gestione della pandemia. Si sa che “cane non mangia cane”, più comodo prendersela con chi rifiuta di diventare un automa in uno Stato ormai formato regime. Esagero? No!
Voto: ?