Daniele Ricci nuovo primario di Anatomia Patologica all’ospedale di Novi Ligure

Il dottor Daniele Ricci, 55 anni, nato a Avigliana (TO), ha lavorato dai primi anni 2000 ad oggi presso il reparto di Anatomia Patologica dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, dopo analoghi incarichi presso i presidi di La Spezia, Treviglio e Desio.

Da sempre affascinato dal funzionamento del corpo umano si è laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato presso l’Università degli Studi di Milano. Con la frequentazione del reparto di Anatomia Patologica dell’Ospedale San Raffaele (HSR), diretto dal compianto prof Angelo Cantaboni, si avvicina all’anatomopatologia apprezzandone la capacità di indagare i meccanismi della macchina-corpo sia a livello macroscopico che microscopico. La sua formazione prosegue presso altri istituti milanesi e dell’hinterland per poi approdare in Piemonte, ad Asti, dove ha ampliato la sua esperienza tra attività routinaria ed ulteriori occasioni di studio (con il Professor Ninfo a Padova per l’analisi dei tumori dei tessuti molli, e poi dal professor Dina all’Hammersmith Hospital di Londra per approfondire le conoscenze di citopatologia).

Negli ultimi anni ha sviluppato la collaborazione con i colleghi della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle D’Aosta partecipando alla stesura di alcune raccomandazioni (neoplasie dello stomaco, neoplasie del retroperitoneo, diagnostica della neoplasia della prostata e della vescica). In questo lasso di tempo la specialità è cambiata arricchendosi dei contributi della biologia molecolare che hanno aperto la strada per la “target therapy”, la terapia centrata sul paziente, si sono creati i GIC (gruppi interdisciplinari cure) dove finalmente è stato riconosciuto il ruolo centrale dei medici anatomopatologi per indirizzare gli sforzi dei clinici al miglior trattamento di ogni paziente. “In questa ottica” dichiara il dottor Ricci, “il mio compito è fare in modo che l’attività del servizio di Anatomia Patologica dell’ASLAL, con le sedi di Novi e di Casale, possa raggiungere obiettivi importanti che, anche sfruttando le innovazioni tecnologiche offerte dalla digital pathology, abbiano ricadute positive sui pazienti ed i cittadini della provincia alessandrina, affinché ciascun assistito possa aspirare al meglio che la medicina moderna può offrire”.