Martedì 5 ottobre, alle ore 10.30, nel Giardino “Norma Cossetto” presso via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, Alessandria aderisce alla manifestazione “Una rosa per Norma Cossetto” promossa anche quest’anno in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio e con la quale si intende onorare la memoria della giovane studentessa istriana, seviziata e uccisa nel 1943 dai partigiani di Tito.
La cerimonia prevede la deposizione di una rosa davanti alle paline indicanti la segnalazione toponomastica di questa area verde cittadina che è stata ufficialmente intitolata a Norma Cossetto lo scorso 10 febbraio in occasione dell’edizione 2021 del “Giorno del Ricordo”.
Il Giardino “Norma Cossetto” si trova infatti in un luogo carico di significati, essendo strettamente correlato al sacello posto nella via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, nel quartiere “Cristo” di Alessandria.
L’evento – a cui parteciperà il Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco insieme alle Autorità locali, ai Rappresentanti istituzionali, alla Comunità istriana, fiumana e dalmata che vive ad Alessandria e alla Cittadinanza che intenderà presenziare alla commemorazione – vede il fattivo coinvolgimento organizzativo dell’Assessorato alle Manifestazioni ed Eventi della Città di Alessandria, guidato dall’assessore Cherima Fteita, e raccoglie le sollecitazioni giunte da più parti all’Amministrazione Comunale per solennizzare in particolare modo l’iniziativa proprio alla luce della recente intitolazione dell’area verde “Norma Cossetto”.
Questa ragazza, ventitreenne, venne sequestrata, seviziata, violentata e gettata ancora viva in una foiba e la sua triste storia è emblematica dei drammi e delle sofferenze delle popolazioni italiane dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia negli anni che vanno dal 1943 al 1945.
L’8 febbraio 2005, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha insignito Norma Cossetto della Medaglia d’Oro al Valor Civile con la seguente motivazione:
«Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio».