di Dario B. Caruso
Ogni giorno rischiamo di comportarci in maniera inopportuna.
Alcuni esempi.
È inopportuno dare del tu ad un primario di chirurgia al primo incontro; prima di farlo è preferibile attendere che ti abbia operato almeno di ernia inguinale o appendicite.
È inopportuno dire ad un avvocato “Mi piacerebbe molto essere un suo cliente” perché si insinuerebbe la propria vocazione al malaffare.
È inopportuno intavolare con un sociologo discussioni parlando del più e del meno; sappiamo bene che nel cazzeggio non ci sarebbe gara e se e ne uscirebbe con le ossa (e non solo) a brandelli.
Tra le innumerevoli notizie che ci bombardano quotidianamente, ve ne sono alcune che risultano inopportune.
Inopportune per contenuto o per forma.
Purtroppo è estremamente complesso discernere – da semplice ascoltatore o lettore o comunque fruitore multiforme – quali siano le notizie rilevanti e quelle che invece fanno volume ma risultino prive di sostanza.
Inopportune per contenuto o per forma.
Purtroppo è estremamente complesso discernere – da semplice ascoltatore o lettore o comunque fruitore multiforme – quali siano le notizie rilevanti e quelle che invece fanno volume ma risultino prive di sostanza.
Credo che questa settimana sia stato dato un peso eccessivo ad una notizia relativa alla giovane Greta Thunberg e al movimento Fridays for Future.
Dopo due anni di pandemia e tutto ciò che ne è conseguito per la scuola e gli studenti di tutto il mondo, bloccare nuovamente il mondo dell’istruzione nel momento in cui si sta provando a ripartire con le lezioni in presenza al 100% sia inopportuno.
Dopo due anni di pandemia e tutto ciò che ne è conseguito per la scuola e gli studenti di tutto il mondo, bloccare nuovamente il mondo dell’istruzione nel momento in cui si sta provando a ripartire con le lezioni in presenza al 100% sia inopportuno.
Ciò si somma alla battaglia con i novax e i no green pass – strumentale fin che si vuole – che altrettanto inopportunamente si protrae con i disagi che tutti conosciamo e viviamo ogni giorno.
Propongo che i Fridays for Future divengano Sundays for Future.
In tal modo il segnale sarà ancora più forte: sacrifico il mio tempo libero – assieme a quello di tutti – e grido per un mondo pulito e sostenibile.