Come molti casalesi osserviamo da giorni l’affiorare di vegetazione dalle acque del Po davanti al Lungo Po e Canottieri. La discussione apparsa sui giornali locali se trattasi di alghe oppure di vegetazione/arbusti che affiorano ci porta ad alcune considerazioni.
In alcune precedenti occasioni abbiamo parlato di “polvere nascosta sotto il tappeto”, il riferimentova a quanto avvenuto ad inizio 2020 dove il disalveo della discussa isola/penisola davanti alla Canottieri è stato fatto, a nostro parere, non in maniera completa (ovviamente non per colpa della ditta incaricata che ha seguito le indicazioni di Aipo).
E’ chiaro che con l’entrata in funzione nella primavera 2020 della diga per la centrale idroelettrica costruita a valle del ponte ferroviario e il conseguente aumento dei livelli idrometrici a monte del ponte ferroviario e sino alla diga Lanza tutto il sovralluvionamento rimasto è stato coperto dal rialzo dei livelli idrici causati dallo sbarramento artificiale .E’sufficiente però guardare le foto di agosto 2020 ( che alleghiamo alla presente ) in un giorno in cui la diga mobile è stata parzialmente abbassata per rendersi conto delle migliaia di metri cubi di sabbia/terra/ghiaia rimasti a pochi decimetri dal pelo dell’acqua.
Notiamo che la vegetazione affiorante oggi dalle acque si trova proprio nella posizione della penisola/isola che da anni stazionava davanti alla Canottieri ed è per questo che noi del C.AL.CA. pensiamo che trattasi di vegetazione e arbusti radicati nel terreno e fondosottostante che si trova a poche decine di centimetri dal pelo dell’acqua . E’anche pur vero che il tratto cittadino del fiume Po è stato stravolto dalla diga mobile a valle del ponte ferroviario , è curioso notare che l’acqua invece che fluire naturalmente da monte a valle ora in molti tratti fluisce al contrario , se i pesci potessero parlare potrebbero raccontarci se preferiscono il fiume di prima con una corrente naturale oppure l’attuale fiume stagnante.
E’ necessario però ”indicare la luna e non soffermarsi a guardare solo il dito”, il vero problema, sempre a nostro parere , sono le migliaia di metri cubi di materiale litoide che inevitabilmente si saranno accumulati in un anno e mezzo nel tratto diga Lanza e diga mobile , ogni sbarramento/opera sul fiume crea problemi ed è curioso notare che si pensi di aggiungere ancora una centrale idroelettrica(in prossimità della diga Lanza ) agli sbarramenti/attraversamenti fluviali già presenti in pochissimi chilometri quali la diga Lanza , il ponte stradale, la briglia e il ponte ferroviario, la diga mobile , il ponte autostradale . Il tratto cittadino del fiume Po è stretto e ribadiamo la pericolosità di ogni attraversamento/sbarramento fluviale. L’attenzione per la sicurezza fluviale, la manutenzione dei fiumi, la gestione dei sedimenti devono essere puntuali e costanti in ogni momento, sono 15 anni che gli studi di Autorità di Bacino e Aipo hanno individuato sul fiume Po milioni di metri cubi di ghiaia/materiale litoide da movimentare o asportare ma sino ad ora poco è stato fatto per migliorare il deflusso del fiume …. bisogna forse aspettare una nuova alluvione ??? Noi pensiamo di no!
Per il Consiglio Direttivo – Massimo De Bernardi – Portavoce e Vicepresidente C.AL.CA. – Comitato Alluvionati del Casalese