Inaugurata sabato scorso ad Asti, a Palazzo Mazzetti in corso Alfieri, la mostra sui 170 anni della ferrovia Torino – Genova. Promossa dalla Fondazione Slala – Sistema logistico del nord ovest d’Italia, in collaborazione con la Fondazione Asti Musei, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e il Comune di Asti, è inserita nel programma della ‘Douja d’Or’. Presenta in forma sintetica l’ingente sforzo di natura infrastrutturale, economica, politica e amministrativa, che si rivelò fondamentale per la costruzione e il consolidamento della linea su cui si è fatta l’Italia. «L’idea espositiva – sottolinea Cesare Rossini, presidente di Slala – nasce con una duplice valenza: è pensata sia come la celebrazione di uno strumento fondamentale per lo sviluppo del paese lungo l’arco di oltre un secolo e mezzo, sia come un viaggio di riscoperta vissuto nella realtà dell’area vasta che comprende i sistemi infrastrutturali di Piemonte e Liguria».
Il progetto espositivo (l’allestimento è curato dalla alessandrina LineLab di Giorgio Annone) ha esordito ad Asti, città nella quale il primo treno fece ingresso il 5 novembre 1849. La mostra articola il racconto lungo alcune principali sezioni tematiche: Introduzione; L’attività preparatoria (1825-1845); I promotori del progetto: Camillo Cavour e Carlo Alberto; Il cantiere (1848-1853), luogo di sperimentazioni tecniche e tecnologiche; L’immagine della ferrovia attraverso la lente degli artisti; Evoluzione delle stazioni e del materiale viaggiante; La Torino-Genova e lo sviluppo del Nord-Ovest; Gli sviluppi attuali e futuri della linea. Resterà aperta fino al 24 ottobre con orario dalle 10 alle 19 (da martedì a domenica). L’ingresso è gratuito perché il biglietto è quello cumulativo per i vari appuntamenti del settembre astigiano.
«La mostra “Una rotaia lunga 170 anni” racconta un’Italia (anzi, un Piemonte) che in un momento di particolare difficoltà ha saputo operare un investimento in infrastrutture di trasporto, la prima grande ferrovia del paese, capace di unire la capitale dello stato al suo porto sul Mediterraneo, lungo le quali possiamo dire a buon diritto che sia stata fatta l’Italia. Il Piemonte – spiega Roberto Livraghi, curatore dell’esposizione e presidente del Comitato per i 170 anni della Torino Genova, nato all’interno della Fondazione Slala – non aveva binari, locomotive, stazioni, non possedeva le tecnologie già sviluppate in altri paesi. In sei anni ha saputo costruire centosessantacinque chilometri di binari, realizzare ponti e viadotti, attraversare frane, forare pareti rocciose, fino ad arrivare con la nascita dell’Ansaldo a produrre anche le prime locomotive. Uno sforzo ingente che a quel tempo ha destato l’ammirazione dell’Europa, come dimostrano le magnifiche incisioni di un pittore svizzero, Carlo Bossoli, pubblicate a Londra già nel 1853, lo stesso anno dell’inaugurazione. E questo è un tema di riflessione che rende attuale la capacità di visione degli statisti di allora, ma che interroga anche noi sulle scelte per il futuro. Cavour e Carlo Alberto volevano a tutti i costi aprire dei canali verso l’Europa, raggiungere nuovi mercati, innescare altre, inesplorate direttrici di sviluppo. È così diversa – mi chiedo – la nostra prospettiva di oggi? Non credo; e questa è la ragione per cui la Fondazione Slala e il presidente Cesare Rossini hanno fortemente voluto questa mostra dando vita al comitato che ho l’onore di presiedere».
I membri del Comitato, oltre a Livraghi, sono Mauro Caliendo, Tiziano Cosentino, Giovanni Currado, Ezio Elia, Walter Finkbohner, Vittorio Gatti, Angelo Marinoni, Gianluca Veronesi, Daniele Viotti.
Un riferimento imprescindibile per la ricerca storica che ha portato al reperimento dei materiali in mostra è stato il lavoro del professor Giulio Guderzo dell’Università di Pavia, studioso delle politiche dei trasporti e in particolare delle ferrovie nell’Italia pre e post unitaria.
Gli altri partner della mostra sono Rete Ferroviaria Italiana, Fondazione Fs Italiane, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, Regioni Liguria e Piemonte, Agenzia della Mobilità Piemontese, Camera di Commercio di Genova, Camera di Commercio Riviere di Liguria, Unioncamere Piemonte, Uniontrasporti, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (Cifi) sezione di Genova, Comuni di Alessandria, Asti, Arquata Scrivia, Novi Ligure, Ronco Scrivia, oltre ai Comuni e Città Metropolitane di Torino e di Genova, Province di Alessandria, di Asti e di Savona.
A quello di Asti seguiranno successivi eventi espositivi che triennio 2021-2023 toccheranno le principali città lungo il percorso della linea Torino – Genova.