di Pier Luigi Cavalchini
Al “Via del mare” di Lecce si decide tutto negli ultimi minuti. Prima Rodriguez dal limite dell’area buca l’incolpevole Pisseri con un tiro angolato, poi – su una mischia a fine partita – si consuma l’epilogo crudele per l’ Orso grigio: esattamente al 95esimo, sull’ultima occasione utile, segna il Lecce il suo gol definitivo, quello della vittoria, viziato da un evidente fallo di mano. L’Alessandria in questo modo perde l’occasione di portare a casa i tre punti e resta, immeritatamente, ancora a zero in classifica. Grave ciò che è successo in campo perché la squadra grigia, già penalizzata oltre misura dall’espulsione di Di Gennaro al ventesimo del secondo tempo, si vede convalidare il gol di Coda, viziato da fallo di mano. In occasione del fallo di Di Gennaro, utile ricordarlo, si è trattato di una spinta di gioco, sull’appena entrato Rodriguez, punita oltre misura dall’arbitro Giacomelli.
Prima di ritornare sui dieci minuti finali, un breve riepilogo di ciò che è successo in terra pugliese. L’Alessandria è ben messa in campo e risponde colpo su colpo alle folate offensive dei giallorossi. Al quarto minuto un cross di Corazza lungo linea non trova un compagno per la possibile deviazione. L’Alessandria agisce di rimessa ma dimostra carattere e organizzazione. Il Lecce fa la collezione di calci piazzati e, proprio su un corner alla sinistra di Pisseri, al dodicesimo minuto è Tuia a incornare perfettamente libero. Uno a zero per i padroni di casa. La reazione dei Grigi, però, c’è e si fa sentire. Prima ci provano Orlando e Mustacchio, poi è Corazza (al suo quinto gol stagionale) a sfruttare un rimpallo favorevole e a infilare con un destro ben piazzato il portiere Gabriel.
Il Lecce accusa il colpo e fa fatica a riorganizzarsi, tanto è vero che Mustacchio (ancora una volta uno dei migliori) gira di testa un perfetto cross di Corazza ma Gabriel non si fa sorprendere. Riprende la manovra lenta e avvolgente del Lecce che in più occasioni sfiora il gol, prima con Tuia di testa, poi Gargiulo e Di Mariano sprecano favorevoli occasioni. Si va al riposo col risultato, sostanzialmente giusto, di uno a uno. In secondo tempo inizia con un copione simile: il Lecce a premere e l’Alessandria a difendersi, fare filtro e ripartire. Un grosso rischio viene corso dalla retroguardia grigia al settimo minuto ma, prima Gargiulo e poi Soda, si vedono respinti i loro tentativi. Pericolo scampato per l’Alessandria e, proprio nel momento di maggiore pressione giallorossa arriva il vantaggio dei Grigi. Ne sono autori, con una perfetta esecuzione, Mustacchio e Abou Ba. Il primo confeziona un perfetto cross dal lato sinistro di Gabriel, il secondo – preciso e scattante – si fa trovare pronto per una girata a rete. Due a uno e vantaggio dell’Alessandria. L’allenatore del Lecce le prova tutte e, tra i jolly a sua disposizione, pesca quello che – effettivamente – gli permetterà di cambiare la partita.
Pablo Rodriguez, ex Real Madrid, poco più che ventenne, riesce a ingigantire una normale spinta di gioco di Di Gennaro provocandone l’espulsione per doppia ammonizione (al 20esimo) e poi, fino alla fine, sarà una continua spina nel fianco alla retroguardia alessandrina. Che, comunque, sarebbe potuta uscire indenne dal campo di Lecce, addirittura con l’intera posta , se la logica avesse un senso nel mondo del calcio. Nessun particolare rischio per i Grigi fino 42esimo, anzi con due occasioni ghiotte per chiudere la partita. Prima con Chiarello che gira male un invitante cross al 25esimo e poi con Casarini, che spreca una punizione centrale dal limite. Come scritto in apertura, dal 42esimo, in poi, si è giocata un’altra partita. Veramente ad handicap per l’Alessandria ridotta ingiustamente in dieci uomini e con un Lecce più intraprendente. Su uno di questi “giri palla” Rodriguez indovina l’angolo giusto e porta in parità la partita. L’Alessandria prova, oltre a difendere, anche qualche contropiede ma senza successo. Poi…la beffa finale. Su calcio di punizione dalla destra di Pisseri un evidente tocco di mano di Luccioni che ammaestra il pallone e passa il pallone a Coda che segna, con tutta la difesa grigia a protestare. Si dice che questa sia la legge della Serie B… ”vincono i forti e si strapazzano i deboli”. Ma il Lecce non si è dimostrato forte e, tantomeno, l’Alessandria è stata “debole” e remissiva in questa partita. Un vero latrocinio che lascerà strascichi nei percorsi futuri delle due squadre (nonostante la “lex iniqua” poco sopra riportata, ne esiste un’altra, vera, frutto del gioco sul campo) con i giallorossi che non andranno lontano con una squadra lenta, poco attenta e discontinua e i “Grigi” che riusciranno prima o poi ad ottenere quanto di loro spettanza. Oggi si poteva vincere e, veramente, l’arbitro ha fatto la differenza in peggio. L’amaro in bocca è tanto. Il nervosismo ancor di più… ma bisogna star calmi. Come dice, giustamente, Moreno Longo…”i risultati arriveranno”.
Lecce – Alessandria 3-2
U.S. Lecce: Gabriel, Lucioni, Gargiulo (28′ st Barreca), Coda, Di Mariano, Olivieri (16′ st Rodriguez Delgado), Tuia (36′ st Mercariello), Gallo (28′ st Paganini), Calabresi, Hjulmand, Majer (1′ st Bjorkengren). A disp.: Bleve, Bjarnason, Helgason, Listkowski, Blin, Vera, Strefezza. All.: Marco Barone.
U.S. Alessandria: Pisseri (42′ st Russo), Celesia (1′ st Benedetti), Di Gennaro, Parodi , Beghetto (21′ st Lunetta ), Abou Ba, Mustacchio, Casarini, Corazza, Orlando (21′ st Prestia), Milanese (12′ st Chiarello). A disp.: Crisanto , Marconi, Arrighini, Pierozzi, Palazzi , Palombi , Kolay. All.: Moreno Longo.
Reti: 12′ pt Tuia, 15′ pt Corazza, 12′ st Abou Ba, 43′ st Rodriguez Delgado, 45’+7′ st Coda.
Note: Ammoniti: Celesia, Tuia, Lunetta . Espulsi: Di Gennaro al 19′ st.