di Paolo Arrobbio
Essendo stato oggetto di un pesante fraintendimento, rispondo in forma personale, e non in qualità di Presidente di A.M.A.G. S.p.A., al fine di tranquillizzare gli esponenti del Partito Democratico di Alessandria e Novi Ligure, che domenica hanno diffuso in maniera congiunta una nota, in verità piuttosto gratuita, pretestuosa e di difficile comprensione, come se già fossero in campagna elettorale.
La riflessione diffusa nei giorni scorsi riguardo alla valutazione, da parte di AMAG Spa, di riportare Gestione Acqua (l’azienda che gestisce il Servizio Idrico Integrato nell’area del Tortonese e del Novese) in ambito totalmente pubblico non ha ovviamente nulla a che fare con le quote del comune di Novi, e degli altri comuni del territorio. Abbiamo evidenziato chiaramente che ci riferiamo alle quote di un soggetto privato, IREN Spa, e che “Riteniamo sia anomalo che Gestione Acqua debba gestire il servizio idrico integrato soggiacendo a logiche di natura privatistica, in quanto il socio di controllo Acos Spa è partecipato da un soggetto privato IREN SPA società quotata in Borsa che esprime gli organi delegati”. Salvo errori od omissioni il Presidente e Amministratore Unico di Gestione Acqua è dipendente di Iren Spa.
Mi stupisco che autorevoli esponenti del Partito Democratico di Alessandria e del Novese, sempre pronti a darci lezione di democrazia e di tutela dell’interesse pubblico, non sappiano (ignorano o fanno orecchie da mercante?) che è la legge a stabilire che l’acqua, bene comune e primario, deve essere sotto il totale controllo pubblico, e non rispondere a logiche privatistiche.
Non è Paolo Arrobbio per sete di potere, ma siete Voi, autorevoli Dirigenti della Sinistra, ad aver venduto le azioni ai privati, permettendo così ad Iren Spa, società quotata in Borsa, di entrare nel capitale di Acos Spa e nella gestione di Gestione Acqua di Novi Ligure. Se all’epoca tale alienazione era possibile, oggi la normativa in questo settore non ammette la presenza di operatori privati.
Ripeto con pieno convincimento che “l’acqua deve essere un bene comune”; per questo mi batterò con tutte le mie forze affinchè Gestione Acqua torni ad avere Capitale pubblico, con una gestione pubblica attenta ed oculata, avente come azionisti paritari i Comuni del territorio.
Mi permetto di fare a tutti un appello: lavoriamo assieme senza dividerci su temi così importanti, lasciamo da parte un attimo la politica fine a se stessa, affinchè davvero “l’acqua sia un bene comune, a tutela della cittadinanza”. Sono convinto che un giorno i nostri figli e le comunità ci ringrazieranno per il lavoro che abbiamo svolto.
Quanto poi al presunto “intento di coprire e mascherare le difficoltà in cui versa il gruppo AMAG”, faccio presente che la nostra Multiutility, al contrario di altre, ha già provveduto a pubblicare sul proprio sito il Bilancio 2020, approvato all’’unanimità dai Comuni Azionisti, e che il Gruppo ha una solidità economica-finanziaria che lo colloca, nel segmento delle Multiutilities, in posizioni di eccellenza.