Correttezza e trasparenza alla base della nascita di ‘insiemeALcentro’ a Palazzo Rosso

di Maurizio Sciaudone*

 

Deve finire il metodo dell’uomo solo al comando o delle decisioni sul destino di tutti, prese e calate da un ristretto gruppo di persone.

Nella decisione mia e di altri cinque consiglieri comunali di Forza Italia di uscire dal Gruppo consiliare di quel partito per costituire una nuova componente della maggioranza, meriterebbe molta più attenzione la causa, il motivo di questa azione.

Molto spesso una notizia si crea sugli effetti di un’azione e sui suoi risvolti pratici. Nella cronaca politica poi i cambi di poltrona, i nomi, i personaggi che entrano in gioco e gli aspetti pruriginosi prendono tutta la scena.

Potrebbe essere che noi sei, fuoriusciti da Forza Italia, abbiamo riflettuto sul fatto che non può sempre essere così.
Per quel che mi riguarda la decisione di costituire un nuovo gruppo consiliare pesca in questo sentimento: la ricerca della correttezza e della trasparenza dei rapporti interni a un partito che ha nella libertà e nella democrazia le sue dichiarate radici. Ogni giorno leggiamo e sentiamo tra la gente la sfiducia che crea la politica senza principi, la gestione dei rapporti sganciata da quel senso del corretto, del trasparente e dell’onore che riduce tutto a scambi e mediazioni utili solo a navigare, ad andare avanti, su percorsi sempre personali.

I consiglieri sono eletti dalla gente e gli elettori non spariscono all’indomani del voto, restano lì a chiedere conto, come è giusto e legittimo che sia, delle decisioni interne e di quelle amministrative che vengono dagli organi del partito e dei rappresentanti che sono stati votati.

Se portare all’attenzione dei dirigenti di FI i dubbi, le perplessità e il fatto che di certe decisioni non si comprende il senso è una colpa, allora io sono fieramente colpevole.

Ecco quindi il messaggio, diretto, che, a giudizio del gruppo di ‘insiemeALcentro’ deve passare: deve finire il metodo dell’uomo solo al comando o delle decisioni sul destino di tutti, prese e calate da un ristretto gruppo di persone. E questo anche perché, di solito, non è il sedicente leader decisionista o gli oligarchi che devono sopportare il peso e l’effetto delle decisioni che hanno preso senza confronto con i cosiddetti ‘peones’.

Il cosiddetto “centralismo democratico” caro al Pci degli anni Cinquanta è cosa che speravo proprio di non vedere nel mio partito.

Nel caso di Forza Italia ad Alessandria è stato questo metodo che ha provocato gli eventi che hanno svolgimento in questi giorni. La mia è stata una decisione ideale che richiama alla correttezza, non una decisione di comodo o di opportunità. Voglio aggiungere ancora che, proprio per correttezza e in assoluta coerenza con il mio sentire, nulla cambia nel sostegno convinto all’amministrazione che abbiamo fatto eleggere e che ha bene operato secondo il mandato elettorale che abbiamo sottoscritto.

I nomi dei papabili assessori, i nomi di chi lascerà, la ricerca del manovratore e la discussione su chi farà che cosa svaniranno come notizie nella mente degli alessandrini tra qualche settimana ma, mi auguro, che i motivi della nostra scelta restino impressi almeno in quanti mi hanno, ci hanno, votati nelle liste di FI, perché sia chiaro a loro che è stato questo l’unico modo di onorare la fiducia che ci hanno dato.

*Consigliere comunale InsiemeALcentro