Ritengo doveroso in qualità di Presidente Legale Rappresentante del Gruppo AMAG Spa, avendo appreso dai giornali la preoccupazione delle organizzazioni sindacali e del Consigliere comunale Abonante circa il futuro del Gruppo AMAG, fornire le dovute spiegazioni e rassicurazioni.
Oggi posso affermare pubblicamente che il Gruppo ha una solidità economica-finanziaria che lo colloca, nel segmento delle Multiutilities, in posizioni di eccellenza.
Nel periodo giugno 2019 – giugno 2021 si è lavorato per un miglior assetto dei conti della Società, sono state assunte all’interno del Gruppo oltre 70 persone, si è proceduto con una campagna premiante nei confronti dei lavoratori meritevoli, con criteri trasparenti e non clientelari, cosa non da poco. Nel periodo del Covid, a differenza di altre Società dello stesso settore, nessun collaboratore è stato collocato in Cassa Integrazione, l’utile di bilancio è stato conseguito con l’attività tradizionale e non a carico dello Stato.
Tutto quanto ci ha permesso, all’atto dell’approvazione del Bilancio 2020, di avere l’approvazione unanime dai 56 Comuni Azionisti del Gruppo AMAG, risultato che ci rende orgogliosi del lavoro svolto.
Al fine di consolidare il percorso già avviato con il prolungamento della Concessione idrica al 2034 e con il Contratto di Rete Idrica AGC, il Gruppo, vista la solidità patrimoniale, sta valutando di riportare Gestione Acqua (l’azienda che gestisce il Servizio Idrico Integrato nell’area del Tortonese e del Novese) in ambito totalmente pubblico.
AMAG RETI IDRICHE infatti è la realtà più importante della Provincia, controllata al 100% da azionariato pubblico.
Riteniamo sia anomalo che invece Gestione Acqua debba gestire il servizio idrico integrato soggiacendo a logiche di natura privatistica, in quanto il socio di controllo è partecipato da un soggetto privato (IREN) che esprime gli organi delegati.
Come previsto dal Piano Strategico, approvato dal Consiglio Comunale di Alessandria, per AMAG tutelare l’acqua in quanto bene comune è una priorità assoluta, e le azioni sopra delineate consentirebbero di ridurre le dispersioni idriche attraverso investimenti magari con un ritorno economico più lento, ma con benefici economici per la collettività, in quanto il privato guarda al conto economico, mentre il soggetto pubblico privilegia il servizio accettando un ritorno economico meno immediato.
L’operazione, supportata dall’attuale solidità della Società, consentirebbe di rispettare le direttive dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente; organismo indipendente istituito con la legge numero 481 del 1995 di liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas), che prevedono la figura del Gestore Unico dal 2034, e rappresenterebbe anche per l’Autorità una conferma della concretezza degli obiettivi e delle attività intraprese per il loro raggiungimento. Sarebbe inoltre una garanzia per la qualità del servizio e dell’acqua ed un segnale importante per tanti lavoratori e per le loro famiglie, che vivono con apprensione l’incertezza di questa congiuntura economica.
Per quanto riguarda invece la ricerca di un partner industriale in Alegas, individuare una soluzione di qualità permetterebbe di dare un futuro alla Società in un mercato, quello della vendita di gas e energia elettrica, dove diventa sempre più difficile restare competitivi in presenza di margini sempre più ridotti. L’imminente piena liberalizzazione dei mercati rischierebbe nel giro di qualche anno di estromettere Alegas, arrecando un danno economico-patrimoniale importante ai n. 56 Comuni Azionisti del Gruppo Amag Spa e di conseguenza ai lavoratori.
Peraltro con l’operazione in corso i 12 dipendenti di Alegas non corrono alcun rischio occupazionale, nè oggi nè in futuro, anzi penso che con l’incremento dei volumi di vendita, potendo praticare prezzi di vendita competitivi, il numero dei dipendenti possa aumentare.
Quanto al progetto “Città intelligente”, non è stato assolutamente abbandonato. Sono già pervenute importanti manifestazioni di interesse che saranno oggetto di analisi nei prossimi giorni da parte della Commissione di Valutazione, composta da autorevoli e competenti professionisti. La realizzazione del progetto comporterà fra l’altro l’assunzione di professionalità qualificate.
L’incasso diretto della TARI – Tassa rifiuti da parte di AMAG comporterà, per far fronte a questo nuovo servizio, un incremento occupazionale.
Paolo Arrobbio
Presidente Gruppo AMAG