Ballando per la Salute: qualità di vita migliore per le pazienti con tumore al seno. Domenica esibizione in piazza Don Soria

Giunge al termine domenica con una esibizione delle partecipanti e dei loro maestri Marcello Nuzio e Anna Martynova, il progetto Ballando per la Salute, nato da un’idea di Associazione ISES e che ha visto la partecipazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e delle Associazioni Bios – donne operate al seno e lo Zonta Club, nonché il finanziamento dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese.

L’obiettivo era quello di migliorare la qualità della vita delle donne con tumore al seno e a giudicare dalle testimonianze delle 10 partecipanti è stato raggiunto con successo. Alla domanda “ho ballato perché…” hanno infatti quasi tutte risposto “perché avevamo bisogno di spensieratezza dopo un periodo difficile che ci ha stravolto la vita e per conoscere donne che avevano vissuto la nostra stessa esperienza”. Un percorso durato 32 lezioni e che si concluderà in Piazza Don Soria (ad Alessandria) alle ore 18.30, che ha voluto quindi sostenere e ispirare donne che hanno avuto un tumore al seno nel recupero del loro benessere psico-fisico grazie a un protocollo che utilizza gli strumenti della danza. Ballando per la Salute è stato incentrato sul concetto della danza come terapia, in grado di offrire alle partecipanti un appoggio psicologico, di conforto e di sostegno durante il percorso di cura del tumore al seno, con effetti positivi sull’ansia e depressione della paziente, sulla percezione dell’eventuale femminilità perduta o messa in discussione dalle cure.

Un percorso iniziato a settembre 2020 con gioia ed emozione, interrotto purtroppo a novembre a causa dell’inasprimento delle misure di contenimento del COVID-19, e ripreso ad aprile all’aperto, che ha visto le ormai “provette ballerine” trascorrere in allegria e spensieratezza numerose ore in compagnia dei loro maestri nella scuola di ballo Cuban Club. Hanno mosso i primi passi, un po’ intimorite, con il Merengue, ma passo dopo passo, e lezione dopo lezione sono passate alla Bachata e alla Salsa, poi al Chachacha e hanno concluso il percorso con Rumba e Tango, ma soprattutto acquisendo una notevole scioltezza nell’esecuzione delle coreografie proposte dai maestri.

Nessuna aveva mai ballato prima e non credevano di riuscire a farlo, eppure alla fine di questo progetto vedrete cosa sono riuscite a imparare” dice Dolores Forgione, vice presidente di ISES. “I benefici del progetto sono stati moltissimi. Alcune figure delle coreografie aiutano a recuperare la sensibilità alle mani e ai piedi dopo la terapia, ma i risultati a livello psicologico si sono visti immediatamente. Si è creato un gruppo di donne complici che si sono divertite e messe in gioco”.

Si tratta di un progetto di cui siamo fieri di far parte – afferma il Dr. Antonio Maconi, Direttore del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione AO AL – che si inserisce appieno all’interno dei percorsi di umanizzazione delle cure che stiamo portando avanti con attenzione e interesse anche nell’ambito del Centro Studi per le Medical Humanities. Un ringraziamento particolare va a tutte le associazioni che hanno collaborato alla riuscita di questo percorso generatore di benessere per il loro costante impegno nel miglioramento delle cure delle pazienti dell’Ospedale di Alessandria”.