di Piero Archenti
Interessante notare quanto è cambiata la nostra città in poco più di sessant’anni, ossia da quando il cronista Piero Angiolini scrisse il pezzo sottostante teso a raccontare come si evolveva la vita in Alessandria nel corso dell’anno di grazia 1963. Infatti, leggendo il racconto sia pur circoscritto ad un particolare settore di Alessandria, come quello riguardante l’isolato circoscritto dalle vie Ferrara, Vittoria, S. Lorenzo, Faa di Bruno, dobbiamo constatarne soprattutto il declino dal punto di vista commerciale. Molte le attività commerciali chiuse, tanto in via Ferrara quanto in via della Vittoria, per non parlare di via S. Lorenzo e Faa di Bruno.
Quando il proprietario della Galleria Guerci decise di rilevare l’intero isolato evidentemente aveva in mente di farne una specie di centro polifunzionale, ossia, commerciale ma anche residenziale, senza trascurare la potenzialità che il cinema avrebbe assicurato in termini monetari grazie alla sala polifunzionale, ossia, cinema e teatro, soprattutto dopo che le bombe della seconda guerra mondiale avevano avuto la “cortesia” di abbattere il Teatro Municipale. L’ultima propaggine ancora esistente di quello che fu il più bel Teatro della nostra città è tuttavia ancora visibile entrando in quello che un tempo era il “fojér”, attualmente utilizzato come anticamera entrando nel Palazzo Comunale, in piazza della Libertà.
Ma, tornando al cinema Galleria, quella che fino a pochi anni addietro era la più importante sala cinematografica della città ora è soltanto un monumento al nuovo che avanza… e purtroppo non sempre con un segno positivo! Lo spazio occupato dal Cinema Galleria si trova in pieno centro e va dall’ingresso in Galleria fino a via S. Giacomo della Vittoria per poi svoltare a destra in Via Faa di Bruno fino al numero civico 5 dove tutt’ora esiste una delle uscite di sicurezza.
Forse non è noto a tutti, ma originariamente gli ingressi in Galleria Guerci erano tre, infatti, oltre ai due ingressi principali su via S. Giacomo e su via S. Lorenzo vi era anche un terzo ingresso su via Ferrara al civico 18 (originariamente era il n. 8) come si può ancora vedere sul fianco della targa in bronzo che recita “GALLERIA GUERCI” posta sull’ingresso di quello che un tempo era il terzo passaggio che sfociava in Galleria. La stessa targa, ormai illeggibile, è posta anche sugli altri due accessi alla Galleria.
La Galleria Guerci
Interessante è l’esame particolare delle singole proprietà sui due lati di via della Vittoria, a partire proprio dal centro della città sul fianco della antica Casa del Comune dalla caratteristica torretta, e non a portici come oggi vediamo. Sulla destra, a partire dalla “crosa” contro il palazzo ex Boratto, oggi Banca di Alessandria, figurava al n. 1 l’avvocato Giuseppe Bellone, segnato anche al n. 2 e 4 di via Ferrara, di cui diremo a suo tempo; seguono su via Vittoria i n. 3, 5 e 7, che nell’insieme costituiscono il fronte del ben noto palazzo Guerci che occupa l’intero isolato su quattro lati e comprende anche la famosa galleria Guerci, col cinema detto appunto della Galleria, un cinema che potrebbe anche funzionare da teatro, considerata la perdita del nostro antico Municipale e la non funzionabilità del Marini.
Della galleria Guerci va detto che il vecchio proprietario ed ideatore, che si occupava anche di commerci con competenza ed importanza, intese con questo passaggio in posizione veramente centrale, al servizio di due strade nostre di particolare movimento, offrire al coperto, ai commerciati e mediatori in granaglie in genere, una comoda sede servita da tre passaggi rispettivamente su via Vittoria, via S. Lorenzo nonché sulla “crosa” in linea di fianco. In effetti i negozianti in granaglie e relativi mediatori, da secoli si adunavano sulla nostra piazza precisamente detta “delle Erbe” e dedicata poi alla Lega Lombarda con al centro il noto “obelisco” in memoria dei Caduti perle guerre d’indipendenza. Per altro avvenne invece che al passaggio coperto Guerci i nostri negozianti in granaglie preferirono ancora e sempre la loro vecchia piazzetta. Da qualche anno, essendo la piazzetta stessa invasa da sedie e tavolini da caffè, i commercianti del mercato suddetto si sono spostati non già verso la galleria Guerci, bensì sulla via Alessandro III, nonché su corso Roma, con evidente incaglio alla circolazione.
E’ noto che su via Vittoria l’isolato Guerci giungeva sino all’angolo di via Piacenza; il secondo isolato che segue poi sino all’incrocio di via Modena, è così suddiviso: n. 9 Buzzi Antonio con Piccione Camilla; n. 11 Verzetti Amalia con fratelli e sorelle; subito appresso, col n. 13, figurava invece il nome di Capurro geom. Mario, seguito a sua volta dalla parrocchia di S. Lorenzo (precisamente la “casa” di proprietà della Parocchia), segnata col n. 15. E’ proprio in questo punto che in antico la nostra chiesa si presentava con la sua facciata primitiva come già prima d’ora ricordato. E’ una casa che ha sofferto i bombardamenti dell’ultima guerra e che venne ricostruita a nuovo. Oggi costituisce la casa canonica della chiesa di S. Lorenzo, e qui appunto troviamo l’ingresso alla sagrestia del tempio. Ne diremo ancora quando faremo la interessante storia della nostra antica chiesa.
Subito oltre via Modena e precisamente al n. 17 di via della Vittoria figura il nome di Boratto Maurilio e Alfredo, casa seguita al n. 19 dal geom. Giuseppe Ravazzi, precisamente confinante con la ben nota Casa Sappa, istituzione religiosa di cui diremo in particolare nelle prossime puntate.
Piero Angiolini 1963