Giovedì al Sarvego Festival in Val Borbera speciale “fuori programma” dedicato ai bambini di tre classi delle scuole primarie, immersi nella natura e nei borghi dell’Appennino.
Dall’incontro con la scrittrice Mariapaola Pesce, autrice di Storie di ragazzi che cambiano il mondo, e dalla visita a Vendersi (AL), il “Paese degli Spaventapasseri”, spunti di riflessione su sostenibilità, cittadinanza attiva e valorizzazione del patrimonio culturale delle aree interne.
Uno speciale “fuori programma”, riservato alle scuole primarie da Fondazione Edoardo Garrone, si è svolto giovedì al Sarvego Festival, il festival letterario itinerante all’aria aperta, dedicato alla letteratura per l’infanzia, che per tutta l’estate animerà prati, boschi, fiumi, vecchi mulini e piazze dell’Alta Val Borbera grazie a libri e autori tra i più rilevanti del panorama nazionale e internazionale, selezionati con l’aiuto degli esperti di Andersen, la Rivista e il Premio della letteratura per ragazzi.
Gli alunni delle classi V D dell’Istituto Comprensivo di Genova Prà e IV e V dell’Istituto Comprensivo di Arquata Vignole – Plesso di Rocchetta Ligure sono stati coinvolti dalla Fondazione Edoardo Garrone in una giornata di immersione totale nella natura e nelle tradizioni culturali di antichi borghi dell’Appennino.
Nella suggestiva cornice di Parco Mongiardino a Mongiardino Ligure (AL), studenti e docenti hanno potuto incontrare la scrittrice Mariapaola Pesce, autrice di “Storie di ragazzi che cambiano il mondo” (Electa Kids, 2020). Dalla sua viva voce hanno potuto ascoltare le storie vere di alcuni bambini e ragazzi che, in varie parti del mondo, si stanno concretamente impegnando per rendere migliore la vita del pianeta e delle persone: Isabel e Melati, le sorelline indonesiane che hanno ideato una campagna per ridurre la plastica nel loro paese; Amin Hataman, il ragazzino filippino che, a soli 19 anni, ha inventato una plastica ecologica; Nadia Sparkes, studentessa inglese che raccoglie i rifiuti lungo il percorso da casa a scuola e ha fondato una pagina Facebook per riunire tutti coloro che vogliono seguire il suo esempio. Storie che mettono al centro sostenibilità e cittadinanza attiva e responsabile e che offrono ai ragazzi esempi concreti e ispirazione positiva.
La giornata si è conclusa con una visita a Vendersi, noto come il “Paese degli Spaventapasseri”: ogni estate le strade del paese sono animate da fantocci colorati, creati con abiti e accessori riciclati e che tengono tra le mani degli attrezzi legati alle attività che un tempo si svolgevano in queste zone. Un’occasione unica per riflettere sul riuso creativo e sul variegato patrimonio culturale delle aree interne.
Fondazione Edoardo Garrone ha voluto offrire così un’opportunità formativa di qualità, organizzata nel rigoroso rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento, sia nei luoghi degli eventi, sia sui mezzi dedicati al trasporto.
“Sappiamo che è stato un anno di grandi difficoltà e privazioni e, credendo fortemente nell’insostituibile valore della relazione e dell’esperienza nel cammino formativo dei giovani, siamo convinti più che mai che sia anche nostro dovere cogliere e sostenere tutte le opportunità per riportare l’educazione nei suoi luoghi e momenti più propri: in presenza, a contatto con “altri significativi”, immersi nel mondo reale” ha spiegato Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone.
“Fondazione Edoardo Garrone ha compreso lo spirito che anima questa prima edizione del nostro Sarvego Festival e siamo felici della collaborazione che ne è nata” spiega Daniela Carucci Direttrice Artistica della manifestazione. “Oggi più che mai, tutti – e soprattutto i più giovani – abbiamo bisogno di tornare al contatto con la natura e la sua selvatichezza, riscoprendone tutta la bellezza. E in questo senso non c’era miglior contesto di quello della Val Borbera per dar vita a un festival di letteratura per ragazzi”.
Da sempre impegnata nell’ideazione e realizzazione di progetti formativi capaci di affiancarsi alla programmazione didattica delle scuole, con l’obiettivo di sostenerne e rinforzarne lo svolgimento e le finalità, Fondazione Edoardo Garrone ha confermato così il proprio impegno volto ad offrire occasioni e stimoli di qualità al servizio del lavoro quotidiano di docenti e studenti, nella convinzione che la varietà di percorsi, attività e punti di vista sia presupposto concreto di un’educazione inclusiva e generativa.
Sarvego Festival prosegue con un’altra data riservata alle scuole nella giornata di domani, venerdì 4 giugno – durante la quale Anselmo Roveda presenterà il suo Una partigiana di nome Tina nel contesto dei sentieri partigiani e del Museo della Resistenza di Rocchetta Ligure – e poi con altre sei date aperte al pubblico nel corso dei mesi di luglio e agosto nei diversi comuni dell’alta valle.
Tutte le informazioni sul programma su www.facebook.com/SarvegoFestival/