L’indice della produzione industriale nel primo trimestre 2021 segna +2% rispetto a un anno fa (primo trimestre 2020). La media regionale è +5%.
Questa è la sintesi di quanto emerge dalla 198ª indagine congiunturale sull’industria manifatturiera diffusa da Unioncamere Piemonte e realizzata in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio provinciali. La rilevazione ha coinvolto 232 imprese industriali della provincia di Alessandria, per un numero complessivo di 7.400 addetti e un fatturato complessivo di 3,4 miliardi di euro.
“Dopo un 2020 in rosso, il Piemonte è in piena ripresa e Alessandria segue il trend regionale”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti. La produzione è ripartita e ora inizia la scommessa del digitale: i software gestionali sono le tecnologie digitali maggiormente utilizzate dalle aziende alessandrine, ma le previsioni di attivazione di nuove tecnologie sono basse, complice anche la crisi del periodo che mettiamo alle spalle.
Per questo l’utilizzo delle risorse europee è quanto mai strategico per la nostra economia, e il recovery-plan è un’occasione da non perdere: attualmente, il 60% delle industrie non prevede investimenti nel 2021 e il 30% prevede investimenti fino a 15.000 euro: il Next Generation EU sarà pertanto quanto mai importante. L’indagine che abbiamo condotto interessa, oltre al digitale, anche l’occupazione; un dato che riguarda gli ultimi tre anni: quasi la metà delle industrie ha effettuato assunzioni (in qualsiasi forma, il 40% sono diplomati), ma solo il 20% delle nostre industrie, comprensibilmente, prevede ora di assumere nei prossimi 12 mesi. Noi Camere di Commercio ci poniamo quali soggetti che assistono e supportano le PMI lavorando accanto alle PMI, sul territorio, affinché anche questa scintilla occupazionale cresca e si stabilizzi, in questa fase di ripresa concreta e intrisa di speranza”, conclude Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti.
Produzione industriale: analisi per settore e classe dimensionale dell’industria.
Analisi per settore, l’industria alimentare segna negatività in ogni classe dimensionale di industria, con punte nella micro-industria (-9,8%); analoga situazione per le “altre industrie manifatturiere”, ma con valori di produzione ancora più bassi e il valore in assoluto più basso del quadro generale: -11,2% nella micro-industria
molto bene la metalmeccanica, con il valore di produzione più alto in assoluto, nella grande industria (+12%); la gioielleria restituisce un buon risultato complessivo con una lieve negatività nella micro-industria
Sotto il profilo della classe dimensionale, è la grande industria a trainare (+9,8%).
In sintesi, è la piccola e la grande industria a trainare, in particolare l’industria metalmeccanica, la gioielleria e l’industria chimica.