Un’Alessandria rimaneggiata cede 0 a 1 alla Pro Patria

di Pier Luigi Cavalchini

 

Il Covid19 ha colpito ancora. Questa volta nel morale e nella determinazione dei giocatori, dopo avere messo fuori causa più di metà squadra.

Le assenze di Parodi, Gazzi, Casarini, Frediani, Eusepi, Corazza (a cui aggiungere anche Crisanto e Poppa) si sono fatte sentire e hanno condizionato sicuramente il risultato.

Le “seconde linee” Mora, Stanco, Rubin sono evidentemente fuori condizione, rendendo difficili i movimenti ad altri, come Mustacchio e Celia, solitamente vivaci e presenti al gioco e invece, all’ultima di campionato, inspiegabilmente evanescenti.
Ne è scaturita una partita scialba che la Pro Patria, pur non facendo nulla di trascendentale, ha portato a casa.
L’impressione è che la botta di Como non sia stata ancora assorbita e che necessita una robusta cura di autostima prima di tecnica calcistica poi, per poter sperare in qualcosa di positivo ai prossimi play out. Data la partita da fine stagione non c’è molto da raccontare.

Al quarto minuto vicino al gol la Pro Patria con Ferri, vera spina nel fianco della retroguardia grigia, che con un tiro ravvicinato va di poco sopra la traversa.
Una delle tante azioni dei “bustocchi” su contrasto perso in difesa, nel caso specifico da Bellodi, che hanno segnato una partita “dimessa” dei Grigi.

Si va avanti stancamente con una certa supremazia dei lombardi a centrocampo, almeno fino al minuto 30 del primo tempo.
C’è Cosenza in campo e cerca di farsi sentire, nei loro standard le prestazioni di Bellodi e Macchioni, Celia tutto sommato in palla ma – comunque – al di sotto delle sue prestazioni migliori.

Ogni tanto Mustacchio si ricorda di essere un attaccante di vaglia e ci prova, come al 14esimo, ma con scarsa fortuna. Al ventiseiesimo una delle occasioni più ghiotte per i Grigi di mister Longo. Su punizione Bruccini – uno dei migliori – centra in pieno l’incrocio dei pali a portiere battuto ma, purtroppo, la palla rimbalza in campo e viene ripresa da Mangano.

I “bustocchi” Gatti, Boffelli e Saporetti fanno il loro dovere e frenano le non irresistibili folate offensive dell’Alessandria.

Continua così, lentamente, la partita con rari acuti ed una sostanziale supremazia territriale dei lombardi. Uno di questi “rari acuti” è della Pro Patria al ventinovesimo minuto con Cottarelli che riesce a girare al volo un perfetto assist di Ferri. Fuori di poco.

Solo verso la fine del primo tempo il match sembra più equilibrato con azioni alterne di entrambe le squadre. Su una delle non molte incursioni “grigie” Mangano commette un errore, prontamente aiutato da Gatti e dal fuorigioco di Stanco.

Chiude il primo tempo Bruccini con un tiro dai venti metri – purtroppo – alto, dopo una lunga azione dell’Alessandria alla ricerca di un varco nella difesa blu-azzurra (per l’occasione in “rosso”).
Stanco e Mustacchio sono perennemente bloccati in una morsa dai terzini e dai mediani lombardi e non possono far altro che muovere orizzontalmente il pallone. Brutto sintomo di poca determinazione e capacità di risolvere le azioni in attacco.
Un problema che ci riporta ai tristi tempi del mister Gregucci e che, pensavamo, superato…. Si ritorna dall’intervallo con qualche novità da fine campionato.

La Pro Patria cambia il portiere e prepara per possibili entrate ben sei uomini a bordo campo. L’inizio della seconda frazione è la fotocopia della prima.

Ogni tanto movimentata da qualche guizzo, come quello – decisivo per l’esito del match – di LatteLath. Come già successo altre volte da una palla persa a centrocampo si creano le condizioni per il più classico dei contropiedi. Ne sono autori Kolai, ottima la sua partita a centrocampo, e LatteLath che, con una finta di corpo, manda fuori giri la lenta retroguardia alessandrina. L’attaccante ivoriano viene a trovarsi a tu per tu con Pisseri e….non perdona.
Con l’aiuto del palo interno porta in vantaggio la formazione di Busto Arsizio.
E’ solo il quarto minuto della ripresa ma, se si eccettuano due nitide occasioni, una al 18esimo (bel tiro di Bruccini) e l’altra al 40esimo (gran tiro di Giorno miracolosamente deviato dal nuovo portiere Greco) succede ben poco.

Ci provano Mustacchio, Stanco, Di Quinzio prima e poi i subentranti Arrighini e Chiarello ma il risultato non si sblocca e si arriva al novantaquattresimo con la seconda sconfitta consecutiva.

Un campanello d’allarme preoccupante che fa il paio con l’assenza di reazione, così come sarebbe stato possibile ad una formazione come l’Alessandria, al Sinigaglia di Como nel corso del secondo tempo. Anche quello giocato al piccolo trotto, senza il giusto agonismo sportivo e con una rilassatezza che grida vendetta.

La stessa “flemma” che si è rivista con la Pro Patria e che fa fortemente preoccupare tutti i veri sportivi “grigi”, sia quelli che hanno sostenuto la squadra alla partenza per Como lo scorso 25 aprile, sia quelli che sono rimasti a casa e che aspettano trepidanti risultati e prove convincenti.

Ricordiamoci che questa città e l’intero suo territorio (che va oltre la provincia stessa) ha portato venticinquemila persone a Torino e Milano solo tre anni fa nella semifinale di Coppa Italia con il Milan facendo dire ad un commentatore nazionale (di Rai Sport) che “Alessandria ha molti sostenitori dei “Grigi” ma non ha una squadra adeguata per le grandi imprese”. Parole sante. Speriamo di essere smentiti il 24 e il 28 maggio prossimi all’avvio della seconda fase dei “play off”.

Alessandria 0 – Pro Patria 1

Marcatori: 49′ Latte Lath (PP)

 

Mister Longo dopo Alessandria Pro Patria