Acqui Terme: possibile non riuscire a garantire la sicurezza in una città di 20 mila abitanti?

di Marco Cerini*

 

Torniamo, nostro malgrado, a dover parlare di sicurezza cittadina, cercando di sensibilizzare l’attuale Amministrazione Comunale di Acqui Terme su un tema per noi fondamentale.

Non pretendiamo che la Giunta Comunale targata 5 Stelle abbia la nostra attenzione su un tema che per la Lega è un punto fermo ed imprescindibile, ma riteniamo che in una cittadina come Acqui Terme, di poco meno di 20.000 abitanti, sia scandaloso dover parlare di pubblica sicurezza.

Pertanto chiediamo di intervenire attivamente con azioni concrete.

Apprendiamo dai comunicati della Giunta che saranno eseguiti maggiori pattugliamenti da parte della polizia locale e saranno assunti un ulteriore Agente di Polizia Municipale e un Ispettore di PM.

Questo ci fa piacere, poiché nonostante la Polizia Municipale svolga già un servizio molto presente, nuove forze sicuramente miglioreranno il suo lavoro.

Diventa però importante un’organizzazione chiara delle forze a disposizione, con una strategia ben definita, fatta di strumenti messi a disposizione e fondi da investire per far cessare episodi spiacevoli.

Nel corso del 2020 siamo già intervenuti sul tema sicurezza in due articoli di gennaio ed ottobre, dove venivano riassunti diversi episodi: sono passati alcuni mesi e siamo nuovamente a sottolineare tali eventi spiacevoli, poiché nulla è cambiato nel corso di un anno.

La situazione di Piazza Maggiorino Ferraris è sempre preoccupante per via del presunto spaccio di sostanze stupefacenti e per episodi di risse, come ci riferiscono alcuni residenti; la zona Bagni continua ad essere dimenticata, in balia di atti di vandalismo spesso a danno degli edifici, come è capitato al Centro Congressi alcuni mesi fa; accade ormai sempre più frequentemente che in diverse zone della città che ci si possa trovare con la serratura dell’auto forzata da cacciaviti con tentativo di furto.

Il parcheggio del comparto commerciale nei pressi del McDonald’s (in parte in concessione ad uso pubblico al Comune) continua ancora ad essere luogo di episodi di vandalismo e deturpazione da parte di adolescenti, richiedendo anche l’intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco, poiché era stato attivato l’allarme antincendio.
Sarebbe auspicabile che almeno per fatti così facilmente arginabili, si riuscisse ad intervenire prontamente, così come è necessario un controllo puntuale per prevenire i furti nella abitazioni, per monitorare i giardini del Parco Castello e la Stazione Ferroviaria, possibili zone a rischio.

Nei nostri precedenti interventi avevamo suggerito di realizzare o potenziare il sistema di videosorveglianza, che poteva essere sia un deterrente, sia uno strumento a servizio delle forze dell’ordine a sostegno del monitoraggio a seguito di episodi criminosi.

Ricordiamo che in città esiste già un sistema di videosorveglianza realizzato dalla precedente Amministrazione: sarebbe utile e rassicurante per tutta la popolazione, conoscere se tale sistema sia in efficienza e manutenuto, e se esista un sistema di registrazioni ad uso consultivo delle Forze dell’Ordine.

Si segnala che nell’ottobre del 2020 scadeva un bando co-finanziato dal Ministero dell’Interno in collaborazione con la Prefettura, per la realizzazione o l’ampliamento degli impianti di videosorveglianza, sia con telecamere di contesto che con telecamere per la lettura targhe, al fine di sorvegliare sia zone dedicate, sia per rilevare il passaggio delle auto sospette in caso di necessità.
Tale progetto poteva essere co-finanziato sulla base di una graduatoria tra i richiedenti stabilita in funzione della percentuale di incidenza della criminalità, ma soprattutto in base alla percentuale di co-finanziamento a carico del Comune. Diversi Comuni del nostro circondario hanno partecipato mettendo a disposizione somme dal 40 al 50% dell’importo lavori in modo da aumentare la possibilità di finanziamento ed altri si sono posizionati in graduatoria in attesa dei fondi.

Ad Alessandria il sindaco Rossa fa annunci sulla sicurezza ma non convoca la Commissione di Controllo CorriereAl

Anche Acqui Terme ha partecipato al bando, realizzando un progetto di ampliamento dell’impianto presente per un importo lavori pari a € 57.685,21, ma partecipando solo con fondi propri (pari al 12,13 %) il risultato è stato di essere in graduatoria in posizione n.1049, non ottenendo ovviamente il co-finanziamento.

Non poteva essere un’occasione per porre rimedio almeno in parte a tutti gli episodi che ormai da anni si verificano in città?
Eppure, nella valutazione iniziale tra Questura e Comune è stata indicata Acqui Terme con incidenza criminalità “elevatissima”, nonostante ciò si è preferito investire denaro pubblico in altri capitoli, piuttosto che investire per la sicurezza dei propri abitanti, dei beni pubblici e privati.

Tra l’altro, prendendo come esempio i Comuni limitrofi che si sono aggiudicati il Bando della Prefettura, sarebbe stato sufficiente mettere a disposizione un co-finanziamento dal 45% al 50% dell’importo lavori (circa 27.000€), per avere ottime possibilità che la richiesta di finanziamento fosse approvato. Importi decisamente inferiori a quanto si è deciso di investire nel verde (circa 228.000 € l’anno).

Per noi della Lega il discorso della sicurezza pubblica resta e resterà sempre un punto cardine della nostra visione di amministrare, anzi è uno dei primi obblighi, insieme ad altre cose che sono le basi per gestire una città.

* Segretario Cittadino Lega Acqui Terme – Capogruppo in Consiglio Comunale