Mercati di Campagna Amica regolarmente aperti nonostante il ritorno in zona rossa su tutto il territorio provinciale: la Coldiretti conferma la presenza dei gazebo gialli garantendo ancora più attenzione e sicurezza grazie a corsie di contingentamento e aree delimitate.
Sempre nel pieno rispetto dei protocolli anti contagio i produttori di Campagna Amica hanno organizzato per sabato 20 marzo al Mercato Coperto di via Guasco ad Alessandria la “Festa di primavera con le primizie”.
Primizie che si traducono sul territorio alessandrino in insalatine ed erbette. Dalle 8 alle 13 sarà possibile dialogare con i tutor dell’orto per chiedere informazioni e curiosità su come allestire e mantenere l’orto sul terrazzo: a tutti sarà regalata una piantina di insalata per continuarne a casa la cura e per vederla crescere.
“Con questa iniziativa desideriamo sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni alla conoscenza della stagionalità dei prodotti dell’orto e il ciclo di vita – hanno affermato il Presidente e il Direttore Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – per fare acquisti consapevoli, ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni delle false primizie. Se in passato erano in particolare i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, nel ricordo spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno di tecniche di coltivazione”.
Il comune denominatore è la passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il gusto di mangiare od offrire a familiari e amici prodotti freschi, genuini e di stagione, ma anche in alcuni casi di risparmiare senza rinunciare alla qualità. Si tratta, peraltro, di un interesse che ha una diffusione trasversale tra uomini e donne, fasce di età e territori di residenza.
“Vista l’attuale emergenza è di grande importanza privilegiare l’acquisto di prodotti del territorio, settori duramente colpiti dalle chiusure a singhiozzo della ristorazione con effetto negativo a cascata su tutto l’agroalimentare – hanno continuato Bianco e Rampazzo -. La scelta di acquistare prodotti a chilometro zero dimostra essere non solo un segnale di attenzione alla tutela dell’ambiente, ma anche un sostegno all’occupazione locale in un periodo di grande difficoltà”.
In quest’ultimo anno le attività della filiera alimentare dai campi agli scaffali non si sono mai fermate, un sistema che ha dimostrato la sua efficienza in tutte le fasi, anche le più acute, di diffusione della pandemia durante la quale non è mai mancato il cibo sugli scaffali e nelle dispense delle famiglie.
“Tale capacità di gestione è sufficiente per evitare inutili file che favoriscono gli assembramenti e mettono inutilmente sotto stress il sistema dei rifornimenti e dei lavoratori coinvolti” hanno concluso Bianco e Rampazzo.