Centini, addio alla sanità alessandrina. “Lascio un ospedale solido e in crescita” [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Nuovo incarico dal primo aprile in un Policlinico di Roma. L’eredità di un atto aziendale che guarda a un futuro di specialità, ricerca e università.

 

 

Da Alessandria a Roma. Giacomo Centini, classe 1981, lascia la direzione generale dell’azienda ospedaliera di Alessandria (assunta nel giugno del 2018) e dal primo aprile assumerà un incarico amministrativo di vertice in un policlinico universitario romano (si occuperà in particolare di customer management). Una decisione presa nell’arco di un paio di giorni, anche per motivi personali. La famiglia vive vicino a Siena e la distanza rispetto alla capitale è la metà di quella con Alessandria «e con i due figli piccoli che vanno a scuola in Toscana questa differenza è importante». Ma l’addio di Centini ad Alessandria è frutto anche di altre fattori. Il mandato di direttore generale scadeva a maggio e l’opportunità di una nuova avventura professionale a cavallo fra sanità e management, fra pubblico e privato, è stata particolarmente stimolante per chi ha trascorso diversi anni in McKinsey, società internazionale specializzata in consulenza strategica per l’alta direzione aziendale, ed è stato direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera universitaria senese.

Giacomo Centini conclude il mandato consegnando al successore un’azienda «solida e in crescita», con «un robusto legame con l’Università del Piemonte Orientale» e il percorso ormai pressoché completato per l’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico): «Il dossier è completo, avremmo potuto presentarlo già in primavera, ma lo farà il nuovo direttore, lo ritengo più corretto. Il dialogo diretto con il ministero sarà curato direttamente da chi in questi anni ha costruito il progetto, Antonio Maconi (guida il Dipartimento Attività integrate ricerca e innovazione)». Al momento dalla Regione Piemonte non sono ancora arrivate indicazioni rispetto alla gestione dell’Aso fra aprile e maggio, ma in casi simili è previsto che l’incarico di facente funzioni sia assunto dal direttore sanitario, Daniela Kozel. Luigi Genesio Icardi, assessore regionale alla sanità, ha diffuso una nota con la quale ringrazia «di cuore il direttore Giacomo Centini per il qualificato apporto professionale che ha fornito in questi anni all’azienda ospedaliera di Alessandria e alla sanità regionale, non ultimo in questi mesi di emergenza sanitaria, che hanno richiesto un impegno supplementare senza precedenti, con l’ospedale di Alessandria in prima linea sul territorio. Mi congratulo con il dottor Centini per il prestigioso incarico che andrà a ricoprire, non senza rammaricarmi per vederlo lasciare il Piemonte».

Una accoglienza garbata

Un rammarico personale che lo stesso Centini non nasconde. «Ad Alessandria – racconta – ho trovato una accoglienza garbata e sobria da parte una comunità composta da persone riservate e generose con le quali ho lavorato benissimo, così come è stata totale la collaborazione con tutte le istituzioni. Questo è quello che mi mancherà».

L’azienda ospedaliera che Centini ha guidato, al netto delle ovvie difficoltà e complicazioni legate alla gestione della pandemia, è quella che nel 2019 ha registrato un aumento di quindici milioni di euro di prestazioni, un aumento del trenta per cento della mobilità attiva e una riduzione della mobilità passiva per tre milioni. È poi «aumentato il peso medio delle drg», diagnosis related groups (raggruppamenti omogenei di diagnosi), la finalità del sistema è controllare e contenere la spesa sanitaria. «Più elevato è il valore, più complessa è la prestazione di alta specialità che viene erogata ai pazienti» spiega. E quindi, il valore stesso delle prestazioni ospedaliere.

Pazienti sempre al centro

Poi Centini aggiunge: «Ho lavorato benissimo con una bella squadra, abbiamo professionisti ed eccellenze, penso all’ospedale pediatrico che, su tredici in Italia, è l’unico che ha sede in una città non capoluogo di regione. È una grande gemma che viene data per scontata. Penso ancora, per esempio, ad altri numerosi progetti che abbiamo realizzato per recuperare efficienza e ridurre le attese dei pazienti. Uno degli ultimi che stiamo realizzando è legato al miglioramento del Day hospital onco-ematologico e poi c’è la positiva esperienza del Poliambulatorio Gardella, con l’attivazione del sistema per eliminare le code. Tante azioni sulle quali si potrà lavorare per migliorare ancora. Un consiglio mi sento di darlo a chi arriverà dopo di me: non invertire dal rotta. Quando sono arrivato ho cercato di capire cosa c’era di buono da preservare e migliorare, ho aspetto due anni e mezzo per approvare il nuovo atto aziendale con il quale è stato disegnato l’ospedale dei prossimi anni».

Covid, per ora “niente pressione”

Giacomo Centini ha diretto l’azienda durante la scoppio dell’epidemia da coronavirus e poi in autunno con la seconda ondata pandemica. «Anche su questo fronte credo che la macchina aziendale sia stata messa sui giusti binari. Grazie ai professionisti e alle eccellenze sulle quali questa azienda può contare su strutture in grado di operare in condizioni normali con budget e obiettivi, ma che sono anche pronte a essere riconvertite per affrontare una eventuale nuova emergenza da covid. Per ora – aggiunge – stiamo dando una mano alle altre aziende della regione, gli accessi al nostro Pronto soccorso sono pochi e non c’è pressione sui reparti, come mi pare peraltro avvenga anche sul territorio provinciale».