di Dario B. Caruso
Alcune volte si corre il rischio di apparire supponenti.
Accade quando mettiamo in campo le conoscenze e le esperienze che abbiamo, negli ámbiti che frequentiamo.
Lo so. Ed è un problema perché il giudizio altrui ci limita e ci induce al silenzio: meglio non ostentare – pensiamo – per non apparire antipatici.
Il problema talvolta diventa un guaio.
È allora che nei discorsi da bar senti imbianchini, commercialisti e medici che parlano di tinteggiatura, dichiarazioni dei redditi e dermatiti acute ma non necessariamente in quest’ordine.
Io non mi fido di un imbianchino che mi consiglia una pomata né di un commercialista che si presta per rifarmi l’intonaco né tantomeno – Dio me ne scampi – di un medico che commenta il proprio 730.
Oggi parlerò di scuola.
Apparirò supponente #sapetelo.
Il premier incaricato Mario Draghi, poche ore prima del giuramento del nuovo Governo, ha fatto trapelare alcune indiscrezioni su come affronterà la fine di questo anno scolastico; ha esordito con una castroneria grande come la BCE: prolungare la durata delle lezioni fino al 30 giugno.
E non è che siccome l’ha detta Lui debba essere accolta come sacrosanta oppure derubricata come simpatica leggerezza.
In sintesi elenco alcune considerazioni che forse l’Uomo che ha le Occhiaie Prima di Cominciare a Lavorare non conosce nel dettaglio.
La Scuola dell’Infanzia termina naturalmente il 30 giugno.
La Scuola Primaria prevede scrutini, riunioni di plesso, riordino del materiale e prima programmazione per l’anno seguente.
La Scuola Secondaria di primo grado termina con gli Esami di Stato a fine giugno e anche qui c’è da programmare per il futuro.
Per quanto riguarda la Scuola Secondaria di secondo grado, gli Esami di Maturità già normalmente si concludono dopo la metà di luglio.
A ciò si aggiunga che la DaD (Didattica a Distanza) ha sopperito con difficoltà ma con impegno e risultati alla DiP (Didattica in presenza), le ore di lezione e di studio si sono (per chi lo ha voluto) svolte ampiamente anche se con maggior fatica.
Non si metta sul piatto il discorso delle famiglie in difficoltà economica: il Ministero ha fornito alle Scuole PC portatili da consegnare alle famiglie sfornite.
Inoltre personalmente con uno smartphone da €170 ho lavorato senza problemi e sappiamo bene che i ragazzi sventolano oggettini che valgono almeno quattro volte tanto.
Il 16 agosto dell’estate scorsa ero nella mia Scuola, con altri colleghi, per allestire le aule secondo i nuovi criteri di sicurezza, con i collaboratori scolastici abbiamo rimodulato gli spazi, spostato mobili, razionalizzato gli ingressi, potenziato le procedure di accesso.
Non è stato facile.
Il risultato però è arrivato: ad oggi non abbiamo perduto un solo giorno di lezioni in presenza.
Caro Presidente del Consiglio, se si tratta di rimodulare l’assetto globale troverà il mondo della Scuola – sono certo – pronto ad ascoltarla e a collaborare.
Le rammento che forse oggi, e per i prossimi mesi, le priorità sono altre ma magari è solamente una mia impressione.
Buon lavoro.
Per Lei.
E soprattutto per Noi.