Cia su carne di razza piemontese: “Servono politiche di rilancio”

Si è svolto un primo incontro organizzato da Cia Torino, nella sede regionale dell’Organizzazione, a seguito delle richieste giunte dai soci Cia allevatori della Razza Piemontese iscritti ai sistemi di selezione (Anaborapi) e di promozione (Coalvi).

A rappresentare il territorio alessandrino c’era il presidente Cia Alessandria e allevatore a Franchini d’Altavilla Gian Piero Ameglio, insieme al direttore Cia Paolo Viarenghi; con loro, anche il presidente regionale, di Valmacca (AL), Gabriele Carenini.

A preoccupare gli allevatori è la crisi del settore, che porta un abbassamento dei prezzi, di circa il 25%, per i bovini maschi. Le cause sono da intravvedere soprattutto ad un mercato inflazionato e alle importazioni di carne, provenienti dall’Europa ma anche da paesi extra UE.

Spiega Ameglio: “Il malcontento dovuto dal calo dei prezzi dei capi maschi unito all’aumento del prezzo dei cereali porta gli allevatori a fare molta fatica per realizzare il reddito. Gli allevatori sono preoccupati e chiedono maggiori azioni di promozione al consorzio Coalvi. Bisognerebbe rivedere anche il sistema di tracciabilità dei prodotti. Come Cia ci impegniamo a suggerire strategie di comunicazione e, appena possibile, organizzeremo un evento pubblico assembleare per un confronto tra gli allevatori e auspichiamo una migliore gestione del sistema, riconoscendone la sua importanza, sia dal punto di vista della rappresentanza, sia per le azioni intraprese per valorizzare il lavoro degli allevatori”.

In Piemonte, i capi iscritti al Libro genealogico si trovano per circa la metà in provincia di Cuneo, meno del 30% a Torino, il resto diviso tra le altre province.