E’ boom di prenotazioni con molti locali che registrano il tutto esaurito per il primo fine settimana del 2021, con ristoranti, pizzerie e agriturismi aperti.
Un via libera atteso dai quasi 7 alessandrini su 10 (67%) che andavano a pranzo fuori almeno un sabato o una domenica al mese, prima dell’emergenza Covid.
E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti in riferimento alla ripartenza con servizio al tavolo o al bancone dei ristoranti, pizzerie, bar ed agriturismi sopravvissuti alle chiusure in questi mesi dove per l’appuntamento state adottate stringenti misure di sicurezza e distanziamento con la conseguente limitazione dei posti.
Le riaperture rappresentano un’opportunità per i residenti nelle zone gialle che sono stati costretti a rinunciare al pranzo fuori casa nel fine settimana ma è anche un’importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione che si classificano tra quelle più duramente colpite dalle misure restrittive che hanno provocato un crack senza precedenti per la ristorazione che nell’ultimo anno ha quasi dimezzato il fatturato (-48%). Adesso possono restare aperti più di otto locali su dieci presenti in provincia (81%).
“Le riaperture rappresentano un’opportunità per il ritorno alla normalità – affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Robert Rampazzo -. I continui stop and go delle ordinanze per le aperture e le limitazioni continuano a creare forti ostacoli alla programmazione delle attività. Gli effetti della chiusura della ristorazione, infatti, si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare Made in Piemonte con disdette per le forniture di prodotti che vanno dal vino alla carne, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, eccellenze che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione”.
Intanto, auspichiamo presto la possibilità di riapertura per la cena che vale per i locali l’80% del fatturato “alla luce delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi e la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente”, concludono Bianco e Rampazzo.