di Piero Archenti
La via Bergamo presa in esame dal nostro Piero Angiolini negli anni ‘60 presentava sull’angolo di via Trotti con via Bergamo un importante emporio di articoli casalinghi mentre attualmente, su quello stesso angolo, troviamo la libreria Mondadori. Dalle indicazioni niente affatto chiare del nostro Angiolini non è possibile individuare la collocazione esatta del modesto cinematografo dal titolo “Moderno”. Ma poiché l’epoca citata è quella del cinema muto, vale a dire fra il 1895 e il 1927, è evidente che non vi è nessuna evidente attinenza con il “Moderno” di piazzetta della Lega recentemente trasformato, anche questo, in attività commerciale.
Chiusa questa parentesi e risalendo la via Bergamo attraversando la via Trotti, subito dopo l’ex pizzeria “Savino”, troviamo, negli stessi locali, con la dicitura “Solo farinata”, un forno dedicato solo ed esclusivamente alla degustazione del prodotto ricavato dalla cottura della farina di ceci, l’arcinota “bellecalda”. Poco oltre l’ex Savino, al n. 45, ecco che sollevando lo sguardo poco oltre il balcone del primo piano, è sempre ben visibile, anche se il tempo e le intemperie l’hanno resa quasi illeggibile, la targa in marmo dedicata alla nostra Virginia Marini grazie al sindaco Basile nell’anno 1948. Alla Marini fu dedicato, in un recente passato, anche l’attuale Teatro Comunale attualmente in stato di abbandono pressoché totale.
Per un approfondimento diremo che la nostra concittadina nacque in Alessandria da una modesta famiglia nel 1844, morì a Roma nel 1918. La futura attrice, a soli 15 anni, sposa lo sconosciuto attore Giovan Battista Marini, assumendone lei stessa il cognome. La sua carriera artistica fu rapida; una delle prime parti fu l’interpretazione di una giovane serva nella Compagnia Monti-Preda.
Ben presto si affermò, al punto che perfino il Vate, Gabriele D’Annunzio, il 28 novembre del 1914 le scrisse da Parigi chiedendole di voler accettare una parte nella sua opera “Madre Dolorosa”, dichiarandosi fiero di una risposta affermativa. Calcò le scene dei più importanti teatri italiani ottenendo successi alla pari di altre importanti attrici del suo tempo quali Eleonora Duse, Giacinta Pezzana e Sarah Bernhardt.
Infine, a proposito del palazzo con angolo smussato, come citato dallo stesso Angiolini, ecco il palazzo d’angolo del civico 78 di via Bergamo che porta bene in vista sul frontespizio le iniziali di chi lo fece costruire nel 1912, ossia Pedemonte Emanuele.
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Foto:
Via Bergamo 45 oggi
Lapide marmorea in via Bergamo 45 dedicata a Virginia Marini nel 1948
Palazzo d’angolo di via Bergamo 78 che attualmente ospita uno studio dentistico.
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Un cinematografo in via Bergamo
Il breve tratto di via Bergamo che oltre corso Roma giunge all’angolo di via Trotti, presenta sulla sinistra al n. 12 e 14 un solo proprietario, già notissimo come casato: Pugliese Sabbato, di cui sarà erede il dott. Giulio Pugliese, ben conosciuto come farmacista nonché come politico. E’ precisamente un lato del vasto palazzo di cui già ampiamente abbiamo detto e su Corso Roma e su via Trotti.
Invece sul lato di fronte del breve tratto compreso tra le due vie suddette, si presentavano quattro nominativi diversi: dott. Pier Mario Maggioli e fratello ai n. 9 e 11, seguiti al n. 13 da Astuti G.B. e fratelli. Subito accanto, al n. 15, figurava Carolina Ravera, seguita già all’angolo di via Trotti al n. 17 da Negrone Vittorio, proprio dove oggi vediamo un importante emporio di oggetti casalinghi. In questo breve tratto come ormai lontano ricordo diremo che qui si apriva uno dei nostri primi modesti cinematografi dal titolo “Moderno”, quando ancora il cinema era muto. Muto però non era il grammofono sull’ingresso.
Come andamento della via in esame, diremo che tuttora, oltre stretta su ricordata, via Bergamo si allarga alquanto con evidente spostamento sulla linea di destra, linea che poi continua sino a raggiungere piazza Turati in angolo proprio dove oggi giunge via Bergamo, per continuare già col titolo nuovo di via Pistoia. L’isolato che segue su via Trotti, inizia da via Trotti sulla sinistra al n. 16 col nome di Maggioli Andrea, seguito al numero 18 da Pedemonte Emanuele che con parte rustica e parte civile già raggiungeva l’angolo di via Rattazzi non ancora divisa in due nominativi, come diremo.
Qui proprio in angolo smussato, vediamo oggi elevarsi, sempre al nome di Pedemonte Emanuele, il nuovo palazzo ricostruito che presenta nuovi negozi di particolare importanza. Nel tratto di fronte di via Bergamo, sempre da via Trotti a via Rattazzi, abbiamo cinque diverse proprietà che diremo tuttora vecchie nel confronto delle nuove costruzioni sorte sulla via stessa, proprio dove oggi la via Nicola Cristina ed infine proprio all’angolo di via Urbano Rattazzi al n. 27 un notissimo “butiè” (salumiere) di nome Pietro Bernuzzi, proprietario anche della casa oltre via Rattazzi, sulla stessa linea di destra.
Piero Angiolini – anno 1965