di Enrico Sozzetti
Esplosione di creatività per la prima edizione del Jewellers Junior Program che ha coinvolto gli studenti di terza media dell’Istituto comprensivo Valenza “A”, progetto promosso dalla Fondazione Mani Intelligenti
Un gioiello ai tempi della didattica a distanza. Un gioiello pensato per un testimonial e progettato in base ai suoi gusti, stili, abitudini, professione. Un gioiello per una esperienza formativa pressoché unica in Italia. Come è unico il Distretto di Valenza dove è andata in scena, in modalità digitale, la premiazione del Jewellers Junior Program che ha coinvolto gli studenti di terza media dell’Istituto comprensivo Valenza “A” guidato dal dirigente scolastico Maurizio Carandini. Il progetto promosso dalla Fondazione Mani Intelligenti, presieduta da Alessia Crivelli e diretta da Gianluca Cravera, è stato pensato per «dare vita a un’esperienza formativa che ha messo al centro la cultura del gioiello e favorire la creazione di una nuova cultura dell’arte, del design, del modello».
Il successo della prima iniziativa – destinata a continuare, assicurano garantiscono gli organizzatori – è nei numeri, 175 ragazzi che hanno partecipato a distanza, nei risultati, dieci finalisti, e nelle parole degli imprenditori che hanno commentato con emozione e stupore i lavori finali. Archiviata questa prima esperienza, la Fondazione sta già lavorando alla prossima, insieme a un programma dedicato a impresa, gioiello e design insieme all’istituto ‘Cellini’ e a un format da realizzare, l’anno prossimo, con le scuole elementari, perché la formazione è al centro dell’azione promossa da “Mani intelligenti” insieme alle aziende del distretto.
«L’idea – racconta Maurizio Carandini – è nata in pieno lockdown, e la risposta della scuola è stata immediata. Abbiamo accettato l’invito in cinque minuti e abbiamo deciso che avrebbero partecipato tutti. Gli ingredienti c’erano tutti, dalle idee ai soldi all’organizzazione, e i collaboratori non hanno esitato un secondo a gettarsi in questa impresa. Abbiamo rispettato la tempistica e i ragazzi sono stati fantastici». Fantastici e bravi, perché già la selezione dei dieci finalisti (per tre di loro che decideranno di iscriversi al Liceo artistico o al For.Al è prevista una borsa di studio di 400 euro per l’anno scolastico 2021/2022) non è stata facile, e ancora meno, come ammettono gli organizzatori, la selezione dei tre vincitori. I gioielli progettati e realizzati a casa con materiali di recupero sono stati una «manifestazione di creatività».
Gli studenti finalisti sono stati Jennifer Angri (testimonial Samantha Cristoforetti; gioiello: orecchini a lobo con la luna e un pendente e un ear cuff con pendenti); Alice Barbieri (testimonial Samantha Cristoforetti; gioiello: anello a forma di dodecagono con spillo all’interno che sembra sospeso in assenza di gravità); Federica Cirio (testimonial Bebe Vio; gioiello: collana con un ciondolo che rappresenta un fioretto); Emma Delodi (testimonial Samantha Cristoforetti; gioiello in palladio e quarzo rosa, ispirato alla Via Lattea); Emanuele Fortuna (testimonial Francesca Colavita, ricercatrice Spallanzani Roma; gioiello: collana con diamante rosa e piccoli diamanti bianchi che rappresentano l’esplosione della scienza); Serena Giubilato (testimonial Samantha Cristoforetti; gioiello: collana con ciondolo centrale in pietra di meteorite); Chiara Invernizzi (testimonial Samantha Cristoforetti; gioiello: collier e ciondolo che rappresenta la luna); Daniele Omodeo (testimonial Sinisa Mihajlovic; gioiello: spilla in oro bianco e brillanti); Mia Parisi (testimonial Renzo Piano; gioiello: ispirato a un ponte, è un portaocchiali da giacca in titanio); Ginevra Sega (testimonial Bebe Vio; gioiello: ciondolo per collana con il nome dell’atleta).
Il vincitore è stato Daniele Omodeo, secondo posto per Emanuele Fortuna e terzo per Serena Giubilato. Ma quello che ha colpito è stata la capacità creativa di tutti gli studenti. Lo dicono chiaramente Maurizio Carandini e il docente Paolo Scoglio. «Abbiamo visto nascere dei designer che hanno fatto esplodere la loro creatività. Hanno imparato a progettare un oggetto che non c’è ancora, hanno usato in maniera straordinaria dei materiali di recupero e hanno dimostrato un potenziale esplosivo di creatività». Alessia Crivelli non ha nascosto l’emozione, durante la presentazione e la premiazione (tutto online) per la grande creatività dei ragazzi che «è una luce in un momento complesso». Parole di ammirazione per il lavoro degli studenti e di apprezzamento per l’iniziativa formativa messa a punto da “Mani Intelligenti” e realizzata all’istituto comprensivo, sono arrivate da Maurizio Oddone, sindaco di Valenza, e dal vicesindaco, Luca Rossi, per la grande capacità «di gestire i materiali di recupero, per la creatività espressa, per le capacità e la passione dei ragazzi». Il distretto di Valenza è anche questo.