di Graziella Zaccone Languzzi
Del 2020, questo è certo, non ci scorderemo facilmente. L’anno che si è appena concluso ci lascia un bilancio tragico, un’eredità pesantissima, e tante incognite sul futuro.
La speranza non deve mai mancare, ma è in cauta lista d’attesa.
L’emergenza epidemica che stiamo vivendo ha messo a dura prova la nostra salute, la nostra libertà, la nostra economia e non è ancora finita. Per questo mi fa piacere dedicare le prime pagelle del 2021 a tre figure che, in ambito sanitario, si sono distinte per lungimiranza, determinazione, capacità di lottare.
Massimo voto all’Agente di Polizia Penitenziaria Clotilde Armellini, alla Dott.ssa Maria Cristina Sacchi e al Prof. Pierluigi Garavelli. Un omaggio a chi si espone con coraggio, in prima persona: due eccellenze di “casa nostra”, medici in prima linea che lavorano senza risparmiarsi, e senza attendere di ricevere allori, e una giovane signora che ha saputo affrontare e sconfiggere la malattia, ma anche sensibilizzare chi magari era convinto che il Covid non esistesse, o fosse solo una ‘malattia per vecchi’. GZL
1) All’Agente di Polizia Penitenziaria Clotilde Armellini. Una giovane donna, mamma di due bimbi e moglie che vive e lavora nella nostra provincia. Le motivazioni: ad ottobre, colpita dal COVID-19, pubblicò un video dal reparto di terapia intensiva in cui era ricoverata per invitare a non sottovalutare i rischi di contratte la malattia, a qualsiasi età. Il video diventò un caso nazionale, scuotendo l’opinione pubblica, e generando anche reazioni smodate e aggressive da parte dei cosiddetti ‘negazionisti’. Le parole di Clotilde arrivarono dirette. come un pugno allo stomaco: “Mi chiamo Clotilde e fino al giorno prima mi truccavo gli occhi e mio marito mi diceva che ero bellissima. Non lo vedo da giorni, sta male anche lui, barricato dentro casa con i nostri due figli, anche loro positivi. Vi auguro di non sapere mai cos’e la fame d’aria: è quando apri la bocca e inspiri ma non entra niente. Ti senti i polmoni chiusi come due sacchi rotti e boccheggi come un pesce rosso saltato sul pavimento. Il Covid esiste, proteggetevi: io qui mi sento morire”. Clotilde fu anche generosa: durante la riabilitazione alla Salus, nonostante le sue difficoltà di salute e nonostante il pensiero e la preoccupazione per bambini e marito, si accorse che molti pazienti COVID arrivati dall’ospedale non avevano nulla, solo il camice da sala operatoria. Notoò un problema a cui nessuno aveva pensato, pazienti con l’intera famiglia positiva in quarantena e moltissimi anziani senza parenti avevano bisogno di abiti puliti, pigiami, canottiere, mutande. Clotilde lanciò un appello sui social, e la generosità degli alessandrini è stata immediata: “Alla Salus borse di indumenti per i malati: “Alessandrini generosi, grazie di cuore”.
L’appello di Clotilde ha funzionato, con l’arrivo di borse di vestiario e biancheria intima: una grande gara di solidarietà. Questa vicenda è stata ripresa da molti organi di informazione dalle Alpi all’Etna, e la stragrande parte del paese si è stretta in un abraccio virtuale di affetto e solidarietà a Clotilde Armellini, donna forte, coraggiosa e generosa.
Voto: 10
2) Alla Dott.ssa Maria Cristina Sacchi del Laboratorio Analisi dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria. La Dott.ssa Sacchi ha un’ importante storia professionale nella ricerca biologica e medica, e già in passato le abbiamo dedicato una pagella. Studio e ricerca non si fermano per questa biologa, ricercatrice con specializzazione in Patologia clinica, Microbiologia e Virologia, vanto per il nostro Ospedale e per la nostra città, e a seguire citerò l’ultimo risultato ottenuto. Cito intanto da una nota dell’Ospedale di Alessandria:
“Covid e malattie autoimmuni: tra i migliori studi del Convegno Internazionale Scitech Central”.
Si legge: “Indicata come eminente relatrice del Convegno Internazionale SciTech Central, la Dr.ssa Maria Cristina Sacchi del Laboratorio Analisi dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, Diretto dal Dr. Roberto Guaschino, ha presentato ieri all’undicesima edizione di questo importante seminario dedicato in questo caso al Covid-19 lo studio sulle connessioni tra le malattie autoimmuni e il Covid. Per l’eccellenza dei risultati ottenuti e il prestigio del lavoro, alla Responsabile del Laboratorio di Autoimmunologia, in qualità di “best speaker”, è stato inoltre chiesto di scegliere i tre migliori video presentati all’evento. Lo studio “Valutazione del profilo autoimmunologico in pazienti affetti da Covid-19 ospedalizzati”, pubblicato su riviste scientifiche internazionali anche grazie al supporto dell’Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione diretta dal Dr. Antonio Maconi, analizza come l’infezione da SARS-Cov-2 possa danneggiare drammaticamente l’organismo umano, dato che il Covid-19 è in grado di alterare il funzionamento del sistema immunitario, causando così nel medio e lungo periodo anche lo sviluppo di malattie autoimmuni, considerate inoltre una delle possibili manifestazioni della “Sindrome di Long Covid”. Giusto citare il team della Dr.ssa Sacchi che hanno collaborato allo sviluppo della ricerca: Stefania Tamiazzo, Paolo Stobbione, Ramona Bonometti, Cristiano Lauritano e Annalisa Roveta”. Il video dello studio presentato al Convegno:https://www.youtube.com/watch?v=O_ERAZSyUGQ La Sanità non solo alessandrina ma regionale e nazionale dovrebbe essere grata a medici, ricercatori, scienziati di questa portata, perchè rimangono a lavorare nel nostro paese, nonostante tutto!
Voto: 10
3) Al Prof. Pierluigi Garavelli, noto infettivologo alessandrino, dal 2000 Direttore di Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’ Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. Di questo medico ho moltissima stima, non è la prima pagella che gli dedico e questo è il suo curriculum professionale. Il Prof. Garavelli è il “padre” della malattia da Blastocystis hominis o blastocistosi che porta il suo nome: “Zierdt-Garavelli disease”. Ma eccoci ai giorni nostri, con l’arrivo del coronavirus. Il Prof. Garavelli già a marzo parlava di idrossiclorochina, con il Plaquenil bloccato per mesi dall’AIFA e il Remdesevir di cui gli USA si sono ‘accaparrati’ tutte le scorte. Due trattamenti precoci domiciliari allo scopo di ridurre l’ospedalizzazione. Per questo chiesi al Prof. Garavelli: “con il blocco dell’AIFA e senza antivirali, anche se aspecifici, cosa potremmo fare in caso di ulteriori ondate? Mi rispose con questa battuta: “Riprenderanno il lockdown e ci cureremo con l’acqua di Lourdes”. Leggete questo articolo dello scorso novembre: “L’idrossiclorochina, quella che funziona. Ma non bisogna dirlo, né pubblicarlo. Parlano i medici”.
L’articolo tratta degli interventi del Prof. Pietro Luigi Garavelli (AL/NO), di Luigi Cavanna (PC) e Andrea Mangiagalli (medico di base di Pioltello) tra i fondatori di ‘Medici in prima linea” durante la conferenza stampa che si è svolta nella sala Nassirya del Senato. Qui il filmato. I tre medici hanno chiesto a Governo e AIFA di autorizzare un protocollo sperimentale domiciliare con l’idrossiclorochina. L’11 dicembre 2020 il più alto tribunale amministrativo ha accolto il ricorso contro la decisione dell’Aifa: “Covid, sì a cure con idrossiclorochina: la sentenza del Consiglio di Stato”. Garavelli, Cavanna, Mangiagalli con i medici di base hanno vinto la loro battaglia per noi. il Prof. Garavelli ha sempre avuto ragione, e negli auguri di Natale 2020 ha scritto queste parole: “So che molte mie posizioni su Covid-19 sono ritenute eretiche in Italia, ma non nel resto del mondo. Confido tuttavia nel tempo che sarà galantuomo. E che soprattutto la gente possa valutare con più criticità quanto viene propinato quotidianamente”. Grazie Prof!
Voto: 10