Il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro a livello nazionale.
E’ quanto emerge dal bilancio di fine anno sui consumi alimentari fuori casa elaborato dalla Coldiretti su dati Ismea dal quale emerge che il settore della ristorazione è stato quello più duramente colpito dalla pandemia.
Uno su dieci (9%) per il menu della vigilia o di Natale ha fatto ricorso all’asporto o alla consegna a domicilio che registra un record storico, mai avvenuto prima per i locali della ristorazione presenti in provincia tra ristoranti, in trattorie o agriturismi.
“I nostri agriturismi sono in forte sofferenza, la ristorazione si conferma il settore più duramente colpito dagli effetti della pandemia – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco –. Grazie a tutti coloro che non hanno voluto rinunciare alla tradizione ed hanno scelto di cogliere l’opportunità offerta dalla ristorazione anche nei giorni di zona rossa dove l’asporto e la consegna a domicilio sono consentite fino al coprifuoco delle 22: una boccata di ossigeno per reagire alle difficoltà provocate dalla chiusura forzata in un periodo in cui si realizza quasi 1/5 del fatturato dell’anno”.
Una situazione drammatica, che ha fatto chiudere il 14,4% di bar e ristoranti, secondo Confcommercio, con effetti della chiusura delle attività di ristorazione che si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
“In alcuni settori, come quello vitivinicolo, la ristorazione – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Una sofferenza che porterà a fine anno ad una perdita di fatturato per la filiera agroalimentare di oltre 9,6 miliardi solo per i mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione”.
Le imprese agricole e gli agriturismi di Campagna Amica della provincia si sono organizzate per la consegna a domicilio della spesa e dei pasti cucinati dai cuochi contadini anche per i pranzi e le cene di fine anno: un modo per assicurare il meglio delle tradizioni culinarie del Made in Alessandria e aiutare l’economia del territorio.