Cene di Natale, consumi in calo del 31%

Un calo del 31% rispetto allo scorso anno a causa delle restrizioni imposte dalle misure anti Covid e della crisi economica legata alla pandemia per la spesa alimentare della cena della vigilia e il pranzo di Natale.

E’ questo il bilancio stimato da Coldiretti Alessandria dal quale emerge anche l’addio alle grandi tavolate del passato a causa del lockdown e per l’ingresso del Paese in zona rossa.

Sono state, infatti, in media 4 le persone che si sono sedute insieme a tavola per le feste, più che dimezzate rispetto allo scorso anno quando in media si contavano 9 commensali.

Il 94% degli alessandrini, quasi la totalità, quest’anno è rimasta a casa anche se alcuni hanno colto l’opportunità delle deroghe previste per la zona rossa per far visita nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni e anche con le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.

L’addio alle tradizionali tavolate imposto dalle limitazioni legate all’emergenza Coronavirus ha avuto effetto anche sulla preparazione dei pasti, con una media di 2,5 ore trascorse in cucina per realizzare i vari piatti in netto calo rispetto alle circa 4 ore dello scorso anno, con il taglio di una portata su tre rispetto ai lunghi pranzi del passato.

Se nel menù della vigilia è stato servito soprattutto il pesce presente in 8 tavole su 10 (78%), a Natale ha prevalso la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per otto alessandrini su dieci (81%) anche se preceduto dalla frutta locale di stagione (90%), mentre il panettone con il 78% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 75% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in oltre la metà delle famiglie (52%).

“A livello generale l’aumento della spesa alimentare nelle case – aggiunge il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo. Una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.

Tra i record negativi quest’anno c’è anche la presenza raddoppiata di poveri che nelle feste di Natale sono stati costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid. Proprio per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi festività serene la Coldiretti ha promosso quest’anno la “Spesa sospesa del contadino” nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e negli agriturismi e l’iniziativa del “Natale buono”  che ha visto gli agricoltori di Coldiretti impegnati della consegna di prodotti enogastronomici di qualità e a KmZero alle famiglie bisognose su tutto il territorio provinciale.

A livello alessandrino sono state consegnate 100 “strenne”, scatoloni di prodotti agroalimentari contenenti vino e olio, pasta e confetture, salumi e formaggi consegnati direttamente ai meno fortunati per più di 3.000 chili di prodotti di alta qualità e la donazione di 1.400 chili di pasta Made in Italy indirizzati ad altre famiglie del territorio.

“Si tratta della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del Coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione, colpite dalle difficoltà economiche, ma il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale”.