L’on. Lino Pettazzi (Lega), deputato e sindaco di Fubine Monferrato, da tempo attento al comparto orafo e gioielliero, a margine della discussione sul “Decreto Ristori” di venerdì 18 dicembre, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia, ha presentato un ordine del giorno riguardante il settore orafo.
«Il “Decreto Ristori” – spiega Pettazzi – ha previsto misure di ristoro per diversi settori produttivi e tra i vari correttivi approvati dal Senato vi è un contributo a fondo perduto da destinare agli operatori Iva dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive del Dpcm. Tra questi rientra il settore del commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria (Codice Ateco 47.77.00) e sono previste alcune agevolazioni anche per gli agenti e i rappresentanti di orologi, oggetti e semilavorati per gioielleria e oreficeria (Codice Ateco 461892). Nulla, tuttavia, viene disposto per il comparto della fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi (Codice Ateco 32.12) che come gli altri ha subito ingenti danni dalle nuove restrizione disposte dal Governo».
Ricordato che «il settore orafo, di fronte all’impatto del Coronavirus, nel primo trimestre ha realizzato un fatturato che è risultato inferiore del 42,6% a quello del corrispondente periodo del 2019; già negli ultimi anni si era registrato un preoccupante calo della domanda mondiale di preziosi, non più considerati un bene-rifugio, con l’inevitabile “guerra al ribasso”; i risultati del comparto del prezioso sono fortemente aggravati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 e, dunque, occorrono risorse a fondo perduto in favore dell’intera filiera orafa-argentiera-gioielliera per dare ossigeno anche al mercato domestico e per riorganizzazione il polo produttivo della gioielleria di alto livello qualitativo», Pettazzi ha chiesto al Governo di impegnarsi a «individuare per il futuro misure che supportino la ripresa del settore orafo-argentiero-gioielliero» accelerando l’attuazione di quanto già accolto con gli ordini del giorno da egli stesso precedentemente presentati «favorendo l’attivazione di un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo economico per definire un vero piano di rilancio del settore orafo».
L’odg è stato accolto con riformulazione.