La decisione di blindare gli italiani nel proprio comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno mette KO le strutture agrituristiche alessandrine che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E’ quanto denuncia Coldiretti Alessandria in riferimento alle misure del nuovo DPCM per le feste di fine anno.
“La possibilità per le strutture della ristorazione e per i nostri agriturismi di rimanere aperti a pranzo durante le festività è vanificata – sottolinea Stefania Grandinetti presidente Terranostra Alessandria – dai limiti agli spostamenti tra comuni che impedisce agli ospiti di raggiungere le campagne. Un vero paradosso se si considera che le nostre strutture sono, per lo più, situate in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto”.
“In questo caso vale il detto «oltre al danno la beffa» poiché il comparto agrituristico è tra quelli maggiormente colpiti dalla pandemia, già dal primo lockdown e dal turismo straniero azzerato durante l’estate – affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Oltretutto i dati dimostrano che si tratta di luoghi sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure per difendersi dal contagio e, non a caso, appena lo 0,3% dei 66.781 casi di infortunio da Covid-19 registrate dall’Inail in Italia, riguarda l’agricoltura”.