di Graziella Zaccone Languzzi
1) Un bel 10 al Gruppo Facebook “Personaggi Alessandrini”. Un gruppo appena nato che si è arricchito da subito di suggerimenti, con un elenco di persone che hanno lasciato un’impronta nella storia Alessandrina, trapassati o ancora viventi. Facebook è una grande finestra, e l’idea vincente di utilizzare questo strumento è di Fabrizio Priano, Presidente dell’Associazione “Libera Mente Laboratorio di Idee”. L’obiettivo del progetto Priano lo dichiara in un’intervista: “Diamo inizio a un nuovo Progetto che abbiamo chiamato “Personaggi Alessandrini”. Viste le disposizioni del recente DPCM contro la diffusione del Covid-19 che hanno nuovamente vietato tutte le conferenze, i convegni e tutta una serie di manifestazioni culturali in presenza, abbiamo deciso di proporre questo nuovo Progetto dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee in modalità “online” e in seguito, non appena possibile, aggiungeremo le tradizionali Conferenze. L’obiettivo è quello di poter parlare delle nostre radici e della nostra storia attraverso i personaggi che ne sono stati illustri interpreti”. Una raccolta di nomi che sarà utile in un prossimo futuro per approntare un secondo volume sui personaggi alessandrini dopo il primo edito nel 1990 da Il Piccolo (Edizioni Grandi Opere), voluto dal Direttore Paolo Zoccola: “Enciclopedia Alessandrina, i Personaggi”. Questo primo volume contiene millecinquecento voci dedicate agli uomini che hanno scritto la storia nella nostra provincia. La volontà di approntare il secondo volume è la possibilità di aggiornare l’elenco dei personaggi arricchendolo con il contributo di quanti, potendo interagire con il gruppo su Facebook, avranno modo di suggerire soggetti e storie di particolare interesse. Priano si ispira anche ad un lavoro di Fausto Bima, una magnifica opera ricca di immagini, pubblicata la prima volta nel 1965 (ne possiedo la ristampa anastatica dell’editore Ugo Boccassi del 1983) dal titolo: “Storia degli alessandrini”. Alessandria e i suoi personaggi di ieri e di oggi, un nuovo libro per la nostra città, la nostra città per un nuovo libro. Eccellente progetto di Fabrizio Priano.
Voto: 10
2) Il maltempo dello scorso 2/3 ottobre, secondo le stime della Regione Piemonte, ha arrecato danni per 300 milioni solamente per le opere di urgenza principale, a cui si aggiungono 300 milioni di danni ai privati e 400 milioni per interventi strutturali. Il Governo come è intervenuto? Con 15 milioni. Lo hanno denunciato l’On. Riccardo Molinari e l’europarlamentare piemontese Alessandro Pansa (ambedue della Lega). Ho notato che nessun altro parlamentare di maggioranza e opposizione si è indignato di fronte al trattamento riservato al Piemonte. Peccato, perchè dire la verità non è propaganda ma doverosa informazione: “Molinari e Panza (Lega) su danni maltempo: “vergognosa elemosina del governo al Piemonte”.
In effetti in un articolo de La Stampa del 22 ottobre si leggeva un comunicato diffuso al termine della riunione del Consiglio dei ministri che sulla base di una valutazione preliminare dei danni e dei fabbisogni, è stato deciso un primo stanziamento di 22 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, di cui 15 milioni destinati alla Regione Piemonte per le province di Novara, Vercelli, Biella, Cuneo”… Domanda: e per la provincia di Alessandria? Sono lontani i tempi in cui dopo le alluvioni lo Stato interveniva con giuste leggi per il ripristino del territorio, danni a opere pubbliche, risarcimenti adeguati a vittime, abitazioni, beni privati e imprese. La miglior legge in assoluto è stata la Legge 365 del 11 dicembre 2000, a seguito dell’alluvione che colpì pesantemente i territori di Casale Monferrato, posti principalmente in sponda sinistra del fiume Po: i quartieri di Oltreponte, Nuova Casale e le frazioni di Casale Popolo e Terranova. Quella legge considerò addirittura i bi-tri-alluvionati e avvantaggiò anche le imprese alluvionate nel ’94 (dopo sei anni), che ebbero la possibilità di un ristoro di fondi del 45% in aggiunta al 30% ricevuto dalla Legge 35/1995 a raggiungere il 75%, percentuale dettata dalla 365. Ed è stata l’ultima volta. Da quel lontano 2000 siamo entrati nell’era del “gambero”, mezzo passo in avanti per fare tre passi indietro, solo annunci e disinteresse totale, raro ripristino dei territori e faticose pratiche per avere un minimo di risarcimento. Nel frattempo si legge che a tempo di record la Provincia di Alessandria con il Sindaco di Casale Federico Riboldi ha ripristinato eriaperto la strada provinciale 596 che unisce la frazione di Terranova con Candia Lomellina.Ora però con la massima urgenza chi ne ha il compito dovrebbe intervenire sulla riparazione degli argini collassati e sulle chiuse non funzionanti, altrimenti in caso di ulteriore maltempo la strada subirà la stessa sorte di prima e sarà da rifare.
Voto: 2
3) Nella trasmissione di Report/Rai3 del 02 novembre a titolo: “Virus e segreti di Stato” con il servizio “Il grande inganno” si sono scoperti gli “altarini” di tutto l’ambaradan sanitario, da quello mondiale OMS a quello nazionale composto da molti Enti e Organi con lo scopo di tutela nella salute dei cittadini quali: Ministero della Salute, Consiglio Superiore di Sanità, l’Istituto Superiore di Sanità. Tutti insieme hanno ignorato il Piano Pandemico Nazionale, permettendo al virus entrato in Italia di circolare liberamente per settimane. Report è tornato a indagare sulla gestione pandemica da parte del Governo italiano, scovando scenari a dir poco inquietanti. Lo aveva già fatto a maggio: “Coronavirus, l’accusa di Sigfrido Ranucci (Report): Piano pandemico italiano non era adeguato”. Si viene a sapere che, nonostante il numero 2 dell’OMS, l’italiano Ranieri Guerra, avesse contestato l’indagine sulla pagina pubblica del programma di Sigfrido Ranucci (Report), affermando che il documento era stato aggiornato dall’Italia, nuovi tremendi particolari sono emersi nel mese di aprile, quando Report ha svelato consultando un esperto che gli aggiornamenti erano in realtà dei maldestri copia-incolla e che nulla era stato fatto davvero per attualizzare il documento. Tale comportamento ci fa capire perché siamo ancora a questo punto: dalla mancanza di terapie intensive, alla carenza di personale sanitario, passando per le scorte di mascherine, tutte le falle dovute al mancato aggiornamento di questo importante documento. Qui l’intervista di Report a Ranieri Guerra, direttore aggiunto OMS. Il consiglio è di leggere fino in fondo. La trasmissione è stata molto dettagliata, ed è emerso che il Governo era al corrente dei rischi della pandemia ma li ha tenuti segreti, che ci sono state pressioni per far sparire il dossier definito dall’OMS “troppo imbarazzante”, che non è stato diffuso per evitare il panico e che il Ministro alla Salute Speranza fu secretato in merito. Ma un piano pandemico non può e non deve restare segreto. Le responsabilità di chi sono? Sta indagando la Procura di Bergamo, speriamo che ci sia giustizia per le vittime, per chi ha sofferto pesanti limitazioni alla propria libertà personale e per la Waterloo della sanità e della politica italiana.
Voto: 2