di Chiara Soldati*
Gentilissima Ministra Bellanova,
come imprenditrice che rappresenta un’azienda centenaria del settore vitivinicolo sento la responsabilità e l’urgenza di richiederLe l’attenzione per l’aggravarsi delle condizioni delle aziende vinicole ed in generale per il settore agricolo in corrispondenza della prolungata crisi economica contingente alla grave situazione che si è venuta a creare nel nostro paese, ma anche all’estero.
Il comparto richiede un intervento rapido e concreto a salvaguardia delle tante piccole e medie imprese agricole del nostro paese che rischiano di non farcela. Aziende che sono un driver strategico dell’economia italiana ed Ambassador del nostro life style apprezzato in tutto il mondo.
La grave situazione economica in cui stiamo vivendo, se non affrontata con tempestività, può portare rapidamente ad una seria crisi occupazionale e ad un impoverimento del settore con conseguente svalutazione del valore delle nostre produzioni agricole nazionali, oltre ad un rischioso abbandono delle attività e del tessuto rurale così fondamentale per il ruolo sociale e culturale che rappresenta per il nostro Paese.
In questa nuova fase – in piena epidemia e con imminenti ulteriori restrizioni e lockdown – al di là degli annunci e delle buone intenzioni, sono necessari interventi concreti ed immediati per evitare il rischio di perdere un patrimonio importante di tradizione ed identità dei territori particolarmente impattati dalle conseguenze del covid. L’abbandono delle nostre campagne, in conseguenza della perdita di lavoro, comporterebbe la dispersione di intere comunità autoctone.
Dal punto di vista del mercato, si registrano già trend pericolosi che minacciano il valore delle nostre produzioni e l’eccellenza e distintività delle nostre etichette, a fronte di un abbassamento generalizzato del prezzo per fronteggiare una competizione globale, sempre più aggressiva e senza regole. La specificità del settore vitivinicolo italiano ed in generale del settore agricolo è ben diversa dalle produzioni intensive e di grandi volumi come quelle del nuovo mondo, e si basa al contrario sulle eccellenze e le identità delle nostre denominazioni d’origine e delle igp.
In un mercato globale la nostra forza presente e futura sono identità ed autenticità, sono l’eccellenza e la diversità, ma la crisi in corso rischia di far abbattere una pericolosa deriva di impauperimento, che potrebbe portare molte aziende a scelte sbagliate o addirittura alla chiusura.
Ugualmente, lo spettro di un nuovo lockdown che colpisce in modo devastante il segmento
horeca, impone interventi a tutela dei produttori agricoli in generale ed in particolare quelli del vino di qualità che hanno in questo canale il principale segmento di distribuzione, solo parzialmente compensato dalla crescita della vendita sulle piattaforme e marketplace online.
Per aiutare il comparto vitivinicolo nel settore HORECA sarebbe auspicabile:
1. una temporanea revisione delle aliquote IVA sul vino;
2. misure concrete e tempestive per un piano di sostegno e rilancio internazionale del Made in Italy vitivinicolo e agricolo;
3. misure che aiutino le imprese a non vanificare gli sforzi e gli investimenti fatti negli anni passati;
4. misure che aiutino, all’indomani di questa emergenza, i nostri prodotti ed i nostri produttori ad essere competitivi e vincenti con azioni di promozione finalizzate al mercato internazionale;
5. bisogna inoltre premiare le aziende virtuose che in questi anni hanno già investito in un percorso di ecosostenibilità ed è necessario aiutare sempre più aziende a farlo.
Sappiamo quanto sia importante la conservazione dei nostri territori anche per combattere la grande piaga italiana dei danni idrologici che ogni anno affliggono il nostro paese;
6. il supporto all’internazionalizzazione deve essere accompagnato da investimenti per la diffusione di competenze digitali nelle aziende agricole e nella garanzia d’accesso ad infrastrutture per una transizione rapida all’agricoltura 2.0, che ci restituisca anche gradi di competitività e attrattività per le giovani generazioni che vogliano impegnarsi in questo settore.
La grave crisi commerciale che ha investito nel 2020 non si risolverà nel 2021, ed è per questo importante studiare ora un piano di sviluppo e sostegno nazionale.
* Tenuta La Scolca – Gavi