Era il 29 ottobre 2007 quando la Cittadella di Alessandria è stata definitivamente dismessa dal Ministero della Difesa e passata al Demanio dello Stato. L’attività operativa subì uno stop pressoché definitivo nel 1994, invasa dalle acque del Tanaro durante l’alluvione di novembre.
Fino all’inizio della seconda guerra mondiale la Cittadella fu sede del 37° reggimento fanteria della Brigata Ravenna, poi dei reparti del 371º reggimento fanteria, del II reggimento artiglieria divisionale, del II autocentro, una compagnia sussistenza e una sanità. Dal 1953 al 1962 la fortezza fu sede del 52º reggimento artiglieria terrestre Torino e poi del corpo di commissariato con funzioni logistiche e di magazzino. Negli spazi interni era conservato il materiale che veniva distribuito a tutti i reparti del Nord Italia.
Dopo tredici anni, cosa resta? «È ancora senza una identità, una destinazione certa. Appare sempre abbandonata a se stessa, spartita in piccoli orticelli. Anche la stessa presenza della Sovrintendenza non mi pare particolarmente risolutiva». Lo afferma Maurizio Sciaudone, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Alessandria, maresciallo dell’esercito, che in Cittadella ha trascorso la vita professionale.
«Nell’arco di questi anni – prosegue – cosa è stato fatto? L’unico intervento strutturale è quello eseguito sul ponte di ingresso, dove peraltro sono rimaste le vecchie ringhiere tutte malandate. E mentre le spese per i servizi sono sempre a carico della collettività perché non si è provveduto a regolare la gestione, adesso spunta anche il progetto per una pista ciclabile, che sarebbe nella fase preliminare. Peccato che da un lato si stia pensando a una percorso ciclabile senza nemmeno prevedere un intervento di sistemazione dei bastioni, dall’altro invece si ignori completamente che esiste già da anni un progetto di pista ciclabile, predisposto dalla Provincia di Alessandria e già approvato dalla Sovrintendenza».