Dal comparto risicolo a quello zootecnico, da quello florovivaistico all’apistico senza contare le infrastrutture, i macchinari ed i terreni sommersi: i danni del maltempo dei giorni scorsi ammontano ad oltre 300 milioni di euro per cui Coldiretti ha chiesto alla Regione urgenti misure straordinarie oltre alla definizione delle procedure per poter ripristinare i terreni alluvionati affinché le imprese danneggiate possano almeno tentare di recuperare parte delle loro produzioni, oltre che le relative strutture.
Richieste emerse nell’ambito del Consiglio di Coldiretti Piemonte, al quale hanno preso parte anche i vertici di Coldiretti Alessandria, e che ha visto la partecipazione del governatore della Regione, Alberto Cirio, ed il vicepresidente, Fabio Carosso, dove si è posta l’attenzione, soprattutto, su due problematiche urgenti: i danni causati dal maltempo e quelli provocati dalla fauna selvatica.
“Auspichiamo che una parte dei primi 10 milioni stanziati dalla Regione possa andare ai nostri imprenditori agricoli gravemente colpiti dal maltempo – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – e che hanno già hanno vissuto le criticità legate al Coronavirus. E’ importante risistemare la viabilità delle aree rurali, oltre a dare estrema priorità alla messa in sicurezza dei fiumi e dei torrenti con piani strategici e non con soli interventi d’emergenza. Un’altra partita importante è quella legata ai danni provocati dalla fauna selvatica: ancora troppi incidenti, l’ultimo anche mortale di due giovani sull’autostrada A26, che devono far riflettere e prendere tempestivi provvedimenti. Dal prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva al potenziare il numero di guardie venatorie per l’attività di controllo, nonostante le restrizioni imposte dal Covid, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione: non c’è tempo da perdere”.
In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. In Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti causati dalla fauna selvatica con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, ma con la tendenza ad aumentare.
“Serve, dunque, responsabilità da parte delle istituzioni e degli organi competenti, nella difesa degli allevamenti e delle imprese che, con coraggio, continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio contro degrado, frane e alluvioni – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Affrontare in maniera efficace e dare finalmente risposte, questo è quello che auspichiamo, rispetto ad una situazione divenuta ormai drammatica tanto nelle campagne quanto nelle città. Accelerando l’iter del decreto ministeriale si va in questa direzione, ma bisogna fare presto”.