In provincia di Alessandria non si è registrata la distruzione che ha messo in ginocchio parte del Piemonte e della Liguria, ma non è possibile ignorare la situazione dei fiumi e quanto accaduto nella frazione di Terranova, nella zona di Casale Monferrato, a causa dell’esondazione del Sesia: persone sfollate e campi allagati con seri danni alle strutture e alle colture.
Preoccupazione per le aree golenali e problemi alla viabilità ma anche interruzione della fornitura di energia elettrica che ha visto tra Acqui, Novi e Ovada centinaia di famiglie rimaste senza corrente e timori per un territorio fragile già compromesso da precedenti alluvioni e smottamenti.
Aree ad alto rischio idrogeologico, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra, che evidenzia una percentuale di pericolo tra le più alte a livello nazionale, dove esiste un elevato rischio di frane.
Sale dunque il conto dei danni di un inizio autunno 2020 segnato da tempeste praticamente raddoppiate (+92%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con ben 127 eventi estremi tra nubifragi, grandinate, vento forte, tornado, bombe d’acqua secondo l’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) dal 21 settembre fino ad ora, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Come Coldiretti Alessandria chiediamo che vengano create le condizioni per avere risposte chiare per la messa in sicurezza del territorio, dei fiumi e dei corsi d’acqua minori: siamo convinti che solo con una seria pianificazione e un attento studio idrogeologico che individui le zone a rischio, i fenomeni atmosferici estremi sarebbero gestibili risparmiando vite umane e danni ingenti al sistema economico – affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Per questo puntiamo sulla sistemazione degli argini dei fiumi, sul contrasto all’abusivismo, sulla riduzione di consumo di terreno fertile. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari”.
I danni subiti dalle imprese agricole a causa del maltempo non rappresentano un evento eccezionale: siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
“Una contesto che pone a rischio il futuro delle imprese, già fortemente in difficoltà a causa dell’emergenza Covid – hanno aggiunto Bianco e Rampazzo -. Il progressivo abbandono del suolo, infatti, e il rapido processo di urbanizzazione, spesso incontrollato, non è stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque mettendo a rischio la sicurezza idrogeologica: prioritario, dunque, impegnarsi per salvare il paesaggio agrario, la biodiversità, la cultura. Anche in provincia di Alessandria i tecnici Coldiretti stanno verificando i danni subiti dal comparto agricolo, invitiamo le aziende delle zone colpite a segnalarci le situazioni di maggior difficoltà.”