di Tony Frisina
Più volte nella nostra rubrica settimanale ci siamo sbizzarriti a parlare dei monumenti posti in diversi angoli dei Giardini Pubblici di Alessandria.
Forse, in più di un’occasione, ci siamo fatti prendere un po’ troppo la mano, raccontando dati storici ed eventi che hanno visto protagonisti i Personaggi a cui Alessandria – nel corso degli anni – ha voluto dedicare una statua o un busto.
In questa occasione però vorrei fare un passo indietro e soprassedere sugli aspetti storici ed anagrafici dei personaggi a cui Alessandria aveva dedicato i monumenti raffigurati sulla cartolina che oggi prendiamo in esame.
Ad un accanito collezionista, nel corso degli anni, capita di riuscire a trovare un notevole numero di vecchie immagini raffiguranti i più disparati luoghi di una città. Ben presto però si accorge che i punti ritratti siano quasi sempre gli stessi.
La città ha una notevole estensione ma – come ben presto si può scoprire – la maggior parte delle cartoline riguardano Piazza Savona, Corso Roma, Piazzetta della Lega Lombarda, Via Umberto I, Piazza Vittorio Emanuele II… ed i Giardini Pubblici.
Il motivo della frequenza con cui si incontrano diverse cartoline raffiguranti altrettante angolazioni degli stessi luoghi è presto spiegato.
Una città, naturalmente, possiede un centro – il salotto delle occasioni speciali – circondato dalle periferie, oltre a tutti gli altri luoghi intermedi che sono diversamente importanti e/o più o meno rappresentativi.
Ecco, chi voleva spedire una cartolina della città – qualunque fosse il suo nome – (Milano, come Palermo, come Alessandria e mille altre ancora) cercava ciò che di più bello e di maggiormente rappresentativo potesse reperire sul mercato.
A chi sarebbe mai venuto in mente di mandare ad un amico o alla fidanzata un’immagine di Via Lumelli o di Via Pastrengo?
Periferie! Nient’altro che luoghi (giudicati) di scarsa importanza!
Quindi, se uno di questi turpissimi luoghi fosse stato messo per caso in cartolina (anche in tiratura più che esigua) da un temerario cartolaio, sarebbe stato un insuccesso di vendite.
Oggi, paradossalmente, una cartolina raffigurante luoghi remoti e periferici, sarebbe una vera rarità. Quindi capita a volte che la cartolina con un brutto soggetto periferico sia molto più rara e ricercata dai collezionisti rispetto ad un’altra che racchiuda un luogo bellissimo ma centrale.
Detto questo vorrei occuparmi della meraviglia che pubblichiamo oggi.
Si tratta, come dicevo sopra, di una cartolina con tre busti eretti nei bellissimi (un tempo) Giardini Pubblici.
Parliamo un po’ di questo luogo. Mi sento costretto a girare il coltello nella piaga e mai mi stancherò di ricordare a chi non si ricordasse o a chi fingesse di non rammentarsene che i Giardini Pubblici di questa città erano il nostro vanto, il nostro fiore all’occhiello.
Intere famiglie e persone distinte vi si recavano soprattutto nella bella stagione per trascorrervi qualche ora o solamente per il piacere di una rilassante passeggiata al fresco di alberi annosi.
Le aiuole erano sacre ed inviolabili (per via dèl gati, i vigili urbani) e donavano la vista di bellissimi fiori variopinti e dagli effluvi delicati.
La nostra attuale società degenere ed incapace o meglio, dotata di statisti degeneri ed incapaci, in nome della libertà dell’eguaglianza e della fraternità (qui non c’entra la nazione francese) è riuscita a far tramontare per sempre la bellezza di un luogo romantico. Ma è pure riuscita a fare molte altre nefandezze che qua evito anche soltanto di accennare.
Alessandria la liberale, da sempre aperta ad ogni gusto ed esigenza, nei suoi giardini, ma solo negli angoli più appartati ed in penombra – in certe tiepide sere – sapeva dare riparo e protezione a coppiette di innamorati.
Per la par condicio proprio questi nostri giardini sapevano accogliere anche altre coppiette, non propriamente di fidanzatini, desiderose di scambiarsi tenero affetto… ed altro.
Oggi lo stato di degrado in cui versa la zona è evidente a chiunque.
Dopo i pessimi restauri di pochi anni fa, costati un mare di denaro pubblico, i poveri giardini sono soltanto un ricettacolo di gente diversamente onesta (ladruncoli, furfanti, delinquenti, drogati et similia.
La gente per bene, per forza di cose, ormai deve guardarsi dal frequentare questi luoghi specialmente in certe ore.
Con un certo sforzo, per concludere, allontaniamoci dalle solite facili polemiche e torniamo brevemente ad esaminare l’oggetto postale di oggi.
Tre busti raffiguranti altrettanti personaggi storici sono stati fotografati separatamente e racchiusi in una bellissima cartolina dal gusto Liberty, anzi, creata proprio in questo stile. Le volute e le tipiche linee oltre ad altri importanti particolari tecnici raccontano che sia stata stampata nei primi anni del Novecento.
L’editore Colombo è conosciuto per essere produttore di cartoline create usando un supporto cartaceo di qualità sia per la raffinata tecnica di stampa.
Per concludere davvero voglio ricordare che la cartolina è stata spedita il 30 gennaio 1905 destinata alla signora Paolina Rossi Bruera di Torino.