La Camera di Commercio di Alessandria Asti è finalmente realtà. Il Presidente Coscia: “Per le aziende servizi innovativi, e presto nuove assunzioni”

di Ettore Grassano

 

“Stavolta ci siamo davvero: è un percorso durato tre anni, ma portato a termine nel migliore dei modi: la nuova Camera di Commercio di Alessandria Asti nasce come realtà forte, solida, bene organizzata. E serviranno certamente nuove professionalità, con competenze adeguate ai temi: nei miei cinque anni di Presidenza, solo ad Alessandria, sono andare in pensione una trentina di persone, con blocco delle assunzioni”.  Gian Paolo Coscia tira un sospiro di sollievo: su questa fusone ci scommise nel 2017, e ci ha creduto fermamente. Nel frattempo è stato anche nominato Presidente di Unioncamere Piemonte, mentre chi sarà a guidare da ottobre la nuova Camera ‘biprovinciale’ naturalmente lo deciderà il consiglio alla sua prima riunione, presumibilmente nel corso di ottobre.

Proviamo intanto a farci raccontare dal Presidente Coscia cosa cambierà sul fronte delle attività, dell’organizzazione e dei servizi erogati alle imprese, ma cerchiamo anche di capire qual è la situazione del sistema produttivo alessandrino/astigiano, e piemontese, alle prese con un’emergenza sanitaria, ma anche economica senza precedenti.

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Presidente Coscia, stavolta è fatta davvero?
(sorride, ndr) Incrociando le dita, direi di sì. Se penso che abbiamo cominciato a lavorare su questa fusione nel 2017, è chiaro che un po’ di intoppi strada facendo ci sono stati. Ma l’importante ora è partire bene: e i presupposti ci sono tutti.

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Tempistica? Secondo il decreto governativo di agosto le nuove Camere dovrebbero nascere proprio oggi, 14 settembre….
Una piccola proroga tecnica è necessaria, ma è tutto ormai avviato e definito. Noi abbiamo provveduto con largo anticipo ad inviare in Regione Piemonte tutta la documentazione necessaria, a partire ovviamente dai nomi e curricula dei 33 componenti del consiglio camerale nominati dalle varie associazioni di categoria. La Regione sta verificando che non esistano impedimenti o incompatibilità, e dovrà valicare le nomine. I consiglieri, alla loro prima seduta plenaria, eleggeranno una giunta di cinque membri, all’interno della quale sarà individuata la figura del Presidente.

Che sarà lei?
Mi rendo disponibile a guidare il nuovo Ente, alla cui costituzione abbia lavorato con impegno in questi anni. Dico abbiamo, perché è stato un lavoro di squadra: a partire dalla dottoressa Roberta Panzeri, Segretario Generale ad Alessandria oltre che ad Asti già dal 2018, ma cito volentieri anche il suo predecessore, Roberto Livraghi, e tutto lo staff sia di Alessandria che di Asti.

Tre anni sembrano ormai un’era geologica: oggi il Covid è emergenza economica, oltre che sanitaria. Quale scenario per le nostre imprese?
Ogni analisi definitiva va rinviata a fine anno, o inizio 2021. Solo allora infatti avremo tutti i numeri che ci consentiranno di tracciare un quadro completo, a livello Piemonte come alessandrino e astigiano. Guardano ai dati del secondo trimestre, posso dire che la situazione è decisamente meno drammatica di come certi commentatori la descrivono. Non florida, certamente: ci sono settori, dall’automotive al tessile, al commercio in generale, che segnano il passo. Ma parliamo di cali percentuali contenuti, non certamente di tracollo. Sicuramente nel 2021 occorrerà rimboccarsi le maniche, e darci dentro: ma il sistema imprese del Piemonte ha gli anticorpi e l’energia per ripartire.

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Alessandria ha da sempre un export di eccellenza: oggi?
Il calo è intorno al 5%, in linea con la media regionale. Il nostro export ripartità, ci sono tutte le condizioni perché succeda.

La nuova Camera, sul fronte del sostegno alle imprese, come intende muoversi?
La nuova Camera Alessandria Asti intanto continuerà ad avere sedi in entrambi i capoluoghi di provincia, e quindi uno stretto rapporto con il territorio. Complessivamente abbiamo un centinaio di dipendenti, e l’auspicio è di poter ricominciare, dopo una decina d’anni, a fare assunzioni qualificate. Solo ad Alessandria, durante i cinque anni della mia Presidenza, abbiamo visto una riduzione, quasi sempre per pensionamento, di una trentina di addetti. E’ chiaro che servono forze fresche, anche perché saremo attivi in tre settori davvero strategici: processi di digitalizzazione, turismo e promozione territoriale, alternanza scuola lavoro. Comparti che rappresentano oggi, per le imprese, altrettante leve di crescita e di sviluppo. Non solo: la nuova Camera diventerà ente di riferimento nazionale per l’enogastronomia. Settore davvero ricco di eccellenze sia nell’alessandrino e nell’astigiano, e sempre più destinato a rappresentare un fiore all’occhiello per il nostro territorio.

 

Stato e Regione si sono mossi adeguatamente e in tempo? Cosa serve davvero oggi per fare in modo che la nostra economia non tracolli?
Si può sempre fare di più e meglio, ma una serie di provvedimenti sono stati presi, a partire naturalmente dalla liquidità alle imprese, attraverso i prestiti del sistema bancario, garantiti dallo Stato. I tempi su quel fronte si sono un po’ allungati, come prevedibile, ma ora speriamo che l’iniezione di liquidità ci sia davvero, e consenta di guardare al futuro con ottimismo. Gli aiuti a fondo perduto della Regione sono stati e sono importanti, e a questi si è affiancato anche il sostegno diretto del Sistema Camerale. Alessandria ha messo a disposizione delle imprese del territorio circa 4 milioni e mezzo di euro a fondo perduto, per spese di affitto, consumo energetico, materiale sanitario, oltre a 300 mila euro per il credito. Credo sia un esempio concreto di come le Camere di Commercio possono e devono muoversi, in casi eccezionali come questo: erogando non solo servizi innovativi, ma anche sostegno economico e finanziario, là dove necessario.