Omesso soccorso, patente scaduta, autocalunnia…l’incidente stradale di Viale Brigate Ravenna diventa commedia noir

Da un incidente stradale (per fortuna senza gravi conseguenze) scaturisce una vicenda da commedia noir. Lo scenario è viale Brigate Brigate Ravenna, ossia la strada del cavalcavia che collega il Quartiere Cristo al centro di Alessandria.

Qui, una settimana fa, avviene un sinistro stradale tra due auto, normalissimo. Non fosse che l’autista di uno dei due veicoli scappa senza fermarsi, per cui scatta l’omesso soccorso, e la ricerca dell’individuo in questione.

Il resto lo racconta questa nota del comando di Polizia Municipale di Alessandria. Buona lettura.

 

 

Nell’ambito delle competente attribuite alla polizia locale nella mattinata del 22 Luglio personale dipendente interveniva in V.le Brigata Ravenna per i rilievi di un sinistro stradale con feriti avvenuto tra due veicoli provenienti da direzioni opposte.

Sul posto, gli operanti accertavano che il conducente di uno dei due veicoli coinvolti, un’Alfa Romeo 156, subito dopo l’urto aveva abbandonato l’auto e, senza sincerarsi circa le condizioni della conducente dell’altro veicolo coinvolto, aveva fatto perdere le proprie tracce dandosi alla fuga.

Sul veicolo coinvolto nel sinistro con l’Alfa Romeo erano presenti due donne che venivano trasportate in ambulanza presso il pronto soccorso per le cure del caso ove, al termine delle stesse, venivano giudicate guaribili in gg 30 s.c. la prima e gg. 4 la seconda.

Le indagini esperite, con la massima diligenza sotto il coordinamento Commissario Ceravolo – responsabile del Nucleo di Polizia Giudiziaria – consentivano di accertare che l’auto, di proprietà di un’anziana donna sprovvista di patente, era in uso al di lei figlio, un cittadino albanese Z.B. di 37 anni residente in città, già noto per precedenti di Polizia, la cui patente era scaduta di validità nel 2014.

Nel primo pomeriggio, durante gli accertamenti in corso, presso il Comando si presentava la proprietaria dell’auto, accompagnata da M.S. un quarantatreenne cittadino di etnia rumena residente in città.

L’uomo, che si mostrava al corrente dei fatti relativi al sinistro stradale, si autoaccusava dell’omissione di soccorso posta in essere nella mattinata.
Le sue dichiarazioni però, oltre a non convincere, contrastavano con la dinamica dei fatti e i rilievi esperiti, come ad esempio il rinvenimento sul veicolo Alfa Romeo 156 abbandonato, di due telefoni cellulari non appartenenti al rumeno stesso e le risultanze della visione delle immagini della zona interessata al luogo del sinistro, acquisite dopo la collisione dei due mezzi.

L’escussione a sommarie informazioni testimoniali di alcuni soggetti poi, confermavano i sospetti e pertanto, il cittadino rumeno autoaccusatosi, veniva deferito in stato di libertà per i reati di favoreggiamento personale in relazione all’omissione di soccorso, autocalunnia ex art 639 c.p e mentre il figlio della proprietaria dell’Afa Romeo, veniva deferito in stato di libertà per omissione di soccorso ex art. 189 CdS e fuga dopo incidente.

A carico dello stesso anche la violazione amministrativa per guida con patente revocata, con sanzione pecuniaria mentre il veicolo è stato gravato da sequestro giudiziario

A carico della proprietaria dell’Alfa Romeo 156 veniva contestata la violazione amministrativa dell’incauto affidamento.

Il Comandante Vicario
Alberto Bassani