di Dario B. Caruso
Di colpo, come una bolla di sapone che si dissolve nell’aria pof! finisce l’anno scolastico.
Continua la discussione su ciò che sarà la Scuola di settembre e su ciò che vorremmo fosse.
Anche in questo caso parlano tutti.
Ma la Scuola non è il calcio; non può esaurirsi in chiacchere da bar e sono profondamente convinto che si debba dare voce a chi la Scuola la fa.
Se è vero che siamo tutti allenatori non è vero che siamo tutti insegnanti.
Provo a mettere ordine, per me stesso.
Esiste un Ministero.
Seduta dietro la gigantesca scrivania in noce canadese pof! compare il Ministro.
Pazienza se la Azzolina (cognome che sottende un’imprecazione) non è il Ministro che tutti vorremmo.
Desidero ricordare che in passato abbiamo avuto Ministri ben più discutibili e ben più incapaci. Se siamo onesti intellettualmente e se la memoria non difetta, è sufficiente socchiudere gli occhi per vedere sfilare davanti a noi personaggi che hanno sistematicamente depauperato il patrimonio della Scuola anziché salvaguardarlo ed implementarlo.
È il déjà-vu che abbiamo vissuto con la Sanità proprio negli ultimi mesi.
E poi ricordo anche che, mentre i Ministri passano, i funzionari restano.
Provate a partecipare ad una gara di bocce e giocate con bocce quadrate. È una partita persa.
Dal Ministero – con tutte le contraddizioni del mondo – giungono notizie relative alla ripresa autunnale; si investe un’ingente somma di denaro per potenziare il comparto (l’ultima volta che accadde*** avevo i capelli ed erano neri e folti), si delineano indicazioni generali per tutti gli Istituti dopodiché la palla passa al Dirigente Scolastico.
Pof! il Dirigente Scolastico.
Da vent’anni esiste l’autonomia scolastica tanto richiesta ed agognata. È ora di metterla davvero in pratica.
Ho la fortuna di conoscere e aver conosciuto numerosi Dirigenti, molti capaci professionisti e alcuni inetti manichini.
Il fardello di esperienze accumulato, anno dopo anno, si è fatto ragguardevole e dunque posso affermare con ragionevole certezza che ogni Istituto somiglia al proprio vertice: un Dirigente capace crea una Scuola funzionante, nonostante tutto e tutti; una pippa di Dirigente fatica a far quagliare il gruppo, anche qualora avesse dalla sua docenti volenterosi e preparati.
I Dirigenti intelligenti sanno benissimo che occorre investire in risorse umane e spazi fisici, gli altri continueranno ad aggrapparsi alla poltrona facendo inabissare sempre più l’Istituto.
È venuto il momento di non piangerci addosso e rimboccarci le maniche; per chi lo ha fatto (e io credo di essere tra questi) dico che si può fare di più.
“Ma lo stipendio è immobile da anni!” direte.
Vero. Ma non lamentiamoci: è già una fortuna che pof! non sia sparito.
*** ho verificato: non ero ancora nato.