Visti i nomi circolati sui giornali in questi giorni, esprimiamo profonda preoccupazione per il futuro di Acos.
L’Assemblea dei soci è convocata nei prossimi giorni per rinnovare il CDA. Al Comune di Novi Ligure spetta la designazione di tre membri su 5. Tra questi il Presidente e l’Amministratore Delegato. A quanto pare il Sindaco proporrà persone rispettabili sul piano personale, ma tutte assolutamente prive di esperienza nella gestione di aziende o società. Prive di ogni comprovata professionalità nel campo dei servizi pubblici.
Fino ad oggi, il Comune di Novi esprimeva una figura che aveva maturato una esperienza nell’Amministrazione Comunale come assessore all’Urbanistica; un presidente esperto in contabilità aziendale con incarichi in collegi di revisione di diverse società sia pubbliche che private; un amministratore delegato con vasta esperienza anche a livello nazionale e internazionale.
La giunta Cabella si appresta a nominare una pensionata bancaria, chiamata ad assumere la carica di Presidente, e un addetto commerciale nel settore alimentare che assumerà il ruolo di Amministratore Delegato, anche lui a quanto pare in procinto di andare in pensione. Rinuncia poi a un terzo nome novese, nominando un secondo arquatese in quota Fratelli d’Italia perché così stabilito a livello provinciale. In tal modo Novi perde la maggioranza assoluta in CDA pur avendo il 64% delle azioni.
Tutte persone rispettabili, ma tutte prive di una pur minima preparazione specifica.
Cosa ne sanno della vendita del gas, della gestione delle reti, dei prossimi bacini di gara per ottenere la concessione, dei problemi del ciclo idrico integrato, della gestione calore, della gestione dei rifiuti? L’assenza di competenze tecniche, peraltro, non è neppure compensata dall’esperienza politica o amministrativa, che pure sarebbe importante in una società che lavora per vocazione con le Amministrazioni Pubbliche.
L’Acos dopo l’Ilva è il più importante gruppo economico della nostra Città con un ruolo e un prestigio che travalica i confini locali. Non è un circolo dopolavoristico. E tantomeno può essere usata per distribuire poltrone a compensazione elettorale. Le nostre preoccupazioni sono tantopiù fondate anche alla luce della totale mancanza di linee di indirizzo rispetto alle scelte strategiche che Acos ha di fronte e dell’incapacità che la Giunta Cabella sta mostrando nell’affrontare la drammatica situazione del Cit.
Già dal prossimo Consiglio Comunale chiederemo chiarezza sui criteri usati per queste scelte e sugli obiettivi aziendali che il Comune darà ai suoi amministratori. Acos è patrimonio di tutti i Novesi, cresciuto negli anni fino a valere decine di milioni di euro. Non possiamo accettare che venga messo a rischio da logiche spartitorie e dall’assenza di una visione aziendale.
PD Novi Ligure