di Ettore Grassano
“Questo è un Governo che si illude di rilanciare l’economia con le mancette da 600 euro, mentre i finanziamenti alle imprese non arrivano. E quanto alla limitazione delle libertà civili, e di manifestazione, speriamo che il virus non diventi un’ottima scusa per evitare che il crescente dissenso popolare possa esprimersi”. E’ Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega alla Camera dei Deputati e Segretario piemontese, a suonare la carica al flash mob di Alessandria, in Piazza Marconi e portici limitrofi, a cui partecipano un centinaio di militanti ed simpatizzanti (“in piazza ci sono solo le persone autorizzate: speriamo di poter tornare presto a incontri veri, con la gente, come piace a noi”), tra cui tutto il vertice del partito in provincia.
Ci sono gli assessori regionali Vittoria Poggio e Marco Protopapa (con un pensiero di vicinanza al consigliere regionale e segretario provinciale Daniele Poggio, in rapida ripresa dopo la brutta esperienza del Covid-19), il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco con elegante mascherina nera, il segretario cittadino Roberto Molina, neo presidente di Finpiemonte. E poi gli assessori comunali alessandrini Lumiera, Roggero e Ciccaglioni, il Presidente Amag Paolo Arrobbio, l’amministratore unico di Amag Reti Gas Paolo Bobbio, il sindaco di Tortona Federico Chiodi, il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella accompagnato dal capogruppo in consiglio comunale Giacomo Perocchio, e diversi altri. Presente anche il senatore Massimo Berutti, segretario nazionale di Cambiamo!, e il consigliere comunale Piero Castellano di Fratelli d’Italia.
E’ Riccardo Molinari, prima di pochi minuti di silenzioso flah mob con cartelli di protesta indirizzati al Governo Conte, a chiarire i motivi della manifestazione: “Oggi è la Festa della Repubblica, data simbolo quest’anno più importante che mai, in un paese messo a dura prova da tre mesi di emergenza Covid, ma anche da un Governo imbarazzante, indeciso a tutto, sordo alle legittime e crescenti manifestazioni di disagio della popolazione”.
Quindi, dopo un simpatico intermezzo con la ex professoressa di latino al liceo, che si ferma a salutarlo e a congratularsi, Riccardo Molinari boccia senza appello, “la logica statalista assistenzialista di un Governo che non ha la minima idea di futuro, o se ce l’ha la nasconde bene. Quel che abbiamo visto sin qui sono modesti oboli elargiti a chi è rimasto al palo, senza lavoro e con attività chiuse, e in perdita. C’è una parte di paese, i pensionati e i dipendenti pubblici, per fortuna loro sin qui garantiti rispetto alla crisi economica. Ma poi ci sono tanti dipendenti del privato in cassa integrazione, che non arriva, e con il concreto rischio di perdere il lavoro a settembre. E poi le partite iva, imprenditori e professionisti, che sono letteralmente presi in giro”.
Cosa avrebbe fatto, concretamente, la Lega se fosse stata al Governo è presto detto. “E’ stata una follia – spiega il capogruppo della Lega alla Camera – affidare alle banche l’erogazione dei prestiti, dai 25 mila euro in su. Più che un salva imprese, il provvedimento diventa un salva banche, che ne approfittano per cercare di recuperare prima di tutto i loro crediti deteriorati. La Lega avrebbe puntato su sostegni a fondo perduto, e su una drastica riduzione della tassazione: ci rendiamo conto che, a settembre, le imprese si troveranno a dover pagare tutti gli arretrati fiscali da marzo, e a confrontarsi con un mercato in assoluta contrazione?”
Poi una riflessione sulle libertà personali, e di manifestazione: “Fondamentale in questa emergenza applicare con scrupolo tutte le norme sul distanziamento sociale che possano garantire il massimo di sicurezza per tutti. Ma non vorremmo che il virus diventasse una scusa per impedire agli italiani di aggregarsi, di confrontarsi, e di manifestare apertamente nelle piazze il loro crescente dissenso verso questo Governo, assolutamente incapace e inadeguato”.
Il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica Di Revigliasco, senza perdere il sorriso, dedica invece una garbata replica all’ex sindaca Rossa, che con veemenza poco prima lo ha attaccato, contestando la sua partecipazione al flash job della Lega: “Oltre alla mascherina, sacrosanta in queste settimane, a quanto pare c’è chi vorrebbe mettermi il bavaglio. Ovviamente siamo al ridicolo: sono un incondizionato sostenitore della repubblica, e mi pare che sia da altre parti che arrivano preoccupanti segnali di messa in discussione della libertà di espressione, di dissenso e di critica. Ma andiamo avanti, pensando al bene e al futuro di Alessandria, non a queste polemiche prive di senso”.
In precedenza, alle 9,30, flash mob di Fratelli d’Italia in Corso Roma “In nome dell’Italia che non si arrende”, ribadisce l’assessore del Comune di Alessandria Cherima Fteita.