L’assessore Ciccaglioni: “La vera pandemia per sport e sociale comincia ora: ma ce la faremo, insieme!”

di Ettore Grassano

 

“Credo da sempre all’ottimismo della volontà, e non mi arrendo mai: chi mi conosce lo sa bene. Ma credo sia doveroso, oggi più che mai, parlare il linguaggio della verità, e non illudere nessuno: sono molto preoccupato, la situazione è davvero complicata”.  Pier Vittorio Ciccaglioni, assessore allo Sport e all’Impiantistica sportiva del comune di Alessandria (oltre che ai Servizi Sociali, alle Politiche Abitative e al Decoro Urbano), lo scorso marzo, a pandemia Covid 19 in pieno svolgimento, non rinunciava a guardare al futuro, e a dire: “ora reggiamo l’urto, poi ripartiremo con grinta”.

E ora? Due mesi dopo grinta e determinazione ci sono sempre, ma guardando allo scenario di ‘pandemia economica e sociale’ che attende Alessandria c’è anche la consapevolezza di dover affrontare mesi difficili, con traguardi incerti. “Il Comune farà il possibile e l’impossibile, ma la situazione generale, pre coronavirus, la conoscete tutti. Di sicuro però siamo tutti consapevoli di quanto lo sport, inteso non solo come calcio, ma in tutte le sue discipline e manifestazioni, significhi anche sociale, inclusione, integrazione. Sostenere società, associazioni, gestori di impianti sportivi pubblici e privati, e aiutarli a ripartire, significa scommettere sulla rinascita di Alessandria, e di tutta la nostra comunità.

 

 

Assessore Ciccaglioni, facciamo una fotografia dell’esistente: sport e impiantistica sportiva ad Alessandria, oggi…

(sospira, ndr) Un disastro, tutto fermo da inizio marzo. Parliamo di strutture comunali di eccellenza, che avevamo affidato in gestione a privati, e parliamo anche di impianti privati di grande livello (si pensi al Bellavita a Spinetta, e al Centogrigio al Cristo), e con conti economici non certo trascurabili. Sono vere aziende, con decine di dipendenti, mutui in corso, investimenti per milioni di euro. E poi le iniziative private più piccole, ma altrettanto importanti, e che tutte insieme rappresentano una grande risorsa d’impresa, ma anche sociale.

 

Tempi di ripartenza reale?

Reale, appunto. Un conto solo i Decreti del Governo, a cui è doveroso attenersi, e che tracciano in queste settimane un percorso che deve tener conto del fatto che il Covid-19 è in evidente decrescita, ma non ancora debellato.  Ma la realtà sociale ed economica non riparte solo per decreto, se mancano risorse, sicurezza, fiducia. In queste settimane ho sentito tantissime persone, e con tutta la prudenza e le avvertenze del caso ho già ricominciato gli incontri di persona, in cui ci si capisce sempre meglio che in video chat. Ebbene, la preoccupazione è grande: come puoi pensare di riprendere certe attività se devi fare i conti con le tantissime (e corrette, sia chiaro) regole che impongono mascherine, guanti, dispositivi di distanziamento sociale? Lo sport è interazione, vicinanza, contatto fisico: persino quanto parliamo di sport individuali, al campo d’atletica e simili.

 

Capitolo risorse, delicatissimo: a che punto siamo?

Il nostro comune, pur nelle difficoltà note, sta facendo il possibile per andare incontro alle esigenze di chi, in ambito sportivo, è alle prese con la necessità di ripartire, e con introiti azzerati negli ultimi tre mesi, e quanto mai incerti a partire da giugno. Al di là del posticipo nei versamenti di alcune imposte (che non possono essere cancellate, purtroppo), stiamo valutando una serie di incentivi, di sgravi, di aiuti che andranno a sommarsi a quelli previsti dalla Regione: fra gli 88 milioni di euro del Riparti Piemonte, circa 5 milioni e mezzo saranno destinati allo sport, e serviranno come contributo per pagare gli affitti, i canoni, le concessioni, le utenze, ma anche per coprire parzialmente i costi di nuovi eventi. Sembrano tanti, ma il Piemonte è grande, e rimaniamo in attesa che sia quantificata la cifra precisa, e i criteri di assegnazione….

Il nuovo reddito di inclusione: ad Alessandria le domande per la Carta REI CorriereAl

Ma certamente non basteranno, assessore…

Lo so bene, sono gocce nel mare. Speriamo davvero che anche lo Stato faccia la sua parte, perché non si può demandare solo agli enti locali, o ai privati già messi a dura prova, il rilancio economico e sociale dei territori. Insisto sul concetto di sociale, abbinato allo sport. Non solo perché ho entrambe le deleghe, ma perché credo davvero che lo sport sia il ‘sociale’ per eccellenza, un percorso di integrazione formidabile, e capillare grazie alle tante ‘reti’ sportive che Alessandria ha saputo tessere e costruire in questi anni. Senza dimenticare lo sport legato alla disabilità: anche su questo fronte il nostro comune, insieme al Cissaca guidato dal Presidente Gianni Ivaldi, ha saputo sviluppare progetti davvero speciali, che naturalmente hanno subìto una battuta d’arresto, come tutto il mondo circostante. Riuscire a ripartire, in autunno, sarà un dovere, e una priorità assoluta.

Ultima riflessione sugli impianti sportivi comunali: cosa cambierà?

Speriamo che tutto possa ripartire, senza che nessuno getti la spugna. Gli impianti nei paesi già erano stati dati in gestione a costo zero, con obbligo di manutenzione a carico dei gestori. Si pagano affitti, minimi, solo là dove esistono attività di ristorazione. Poi c’è il discorso dei bandi di gara con cui abbiamo intenzione di affidare in maniera unitaria la gestione del campo di atletica, del Centro Borsalino e della piscina coperta.  Ma analogo discorso vale, sull’altro versante, per la piscina scoperta in Lungo Tanaro e per il PalaCima, oggi utilizzato dalle società di basket e pallavolo. Si tratta di un’area omogenea, per la quale sicuramente continuerà la ricerca di privati interessati ad un investimento di medio lungo periodo. Superati questi mesi di emergenza, confidiamo di trovare imprenditori interessati a sviluppare progetti innovativi, che guardino al futuro dello sport alessandrino.