Si svolgerà martedì 19 maggio alle 10.30 la Conferenza dei Servizi per il progetto dell’impianto che a Carentino vorrebbe trattare 30.000 mila tonnellate all’anno di fanghi per farne compost per l’agricoltura.
Sarà la Provincia a decidere sul rigetto oppure sull’autorizzazione, sulla base dei risultati della Conferenza, ma già da oggi appare chiaro che il progetto di Agribio non ha incontrato la fiducia di nessuno.
Le ben 24 osservazioni depositate presso la Provincia, e pubblicate nel sito sono tutte nettamente contrarie alla realizzazione dell’impianto, sia quelle dei Comuni di Carentino, Bergamasco, Borgoratto, Bruno, Frascaro, Incisa e Oviglio, sia quelle di Legambiente Ovadese e Valli Orba e Stura, quelle del Comitato 3A di Carentino, e quelle dei numerosi cittadini della zona. Ed è particolarmente significativo che così tanti cittadini abbiano espresso con proprie parole il pensiero comune che vede la scelta del luogo particolarmente infelice e problematica per quel tipo di impianto, ora non resta che al proponente prenderne atto.
Michela Sericano, presidente di Legambiente Ovadese, riassume così le motivazioni della contrarietà: “Per legge i fanghi devono essere gestiti con particolari attenzioni e cautele, come confermato recentemente dal Consiglio di Stato, con la Sentenza numero 7965 del 30 maggio 2019. Oltretutto in questo caso la realizzazione del nuovo impianto non deriva dalla pianificazione pubblica della gestione dei rifiuti, né trova giustificazione nel fabbisogno della zona in cui verrebbe realizzato. Si ritiene invece che la realizzazione di un impianto come quello in oggetto debba essere prevista dalla pianificazione a livello regionale. La scelta localizzativa effettuata dal proponente appare pertanto ingiustificata sia per quanto riguarda la vulnerabilità ambientale, idrogeologica e urbanistica dell’area individuata, sia per quanto riguarda il reale fabbisogno locale di un impianto di questa taglia e di questa tipologia”.
“Legambiente sarà presente in modo virtuale alla Conferenza dei Servizi con un collegamento tramite internet di Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte”.
“Con l’occasione – conclude Michela Sericano – avremmo voluto organizzare in accordo col Comitato 3A e con i Comitati, le Associazioni e i Movimenti che hanno animato le serate informative, anche una presenza esterna alla Conferenza, nella quale i Cittadini potessero manifestare pubblicamente le ragioni della propria contrarietà, ma la situazione coronavirus rende ogni cosa più difficile”.
“Facciamo comunque un caloroso appello alla Provincia affinché prenda atto della motivata contrarietà dei Comuni, delle Associazioni, dei Comitati e dei Cittadini e senza troppi indugi esprima un netto diniego alla proposta di Agribio”.