Lega: “Il commercio acquese ai tempi del coronavirus”

Erano gli ultimi giorni di febbraio quando per le nostre strade le persone non circolavano più, iniziavano a vedersi le prime mascherine sui volti e si percepivano le prime paure per questo sconosciuto nemico. Arriva poi l’8 marzo, il decreto del Consiglio dei Ministri che decide le misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia, in alcune province del Nord tra le quali Alessandria.

Da allora giorno dopo giorno i commercianti in generale hanno vissuto il loro calvario. Purtroppo con le serrande abbassate non si pagano le utenze, non si pagano le locazioni e tanto meno le tasse. I famosi 600 € del decreto cura Italia, alla data in cui scriviamo, non sono ancora arrivati a moltissimi esercenti. Ammettiamo pure che la situazione dei commercianti, dei ristoratori ed albergatori fosse già sofferente, ma con la tenacia che li contraddistingue stavano già lottando da mesi contro la crisi. Oggi però non riescono a combattere, perché le loro armi sono comunque “solo” la buona volontà, i loro sorrisi, i loro prodotti, la gentilezza e il garbo che usano per fidelizzare i loro clienti.

Bisogna quindi a questo punto trovare delle soluzioni che aiutino queste persone a rialzarsi e a ricostruire le loro attività. Sono tante le famiglie che vivono sul commercio e sul turismo acquese, perchè non ci sono solo i titolari delle piccole imprese, ma anche le famiglie dei dipendenti che in una piccola realtà come la nostra formano un grossissimo gruppo. Noi siamo pronti con alcune proposte che potrebbero essere d’aiuto alla precaria situazione economica delle partite Iva acquesi. Dialogando telefonicamente con loro o leggendo sui social le richieste proponiamo una riduzione del plateatico per quanto riguarda i Dehors dei bar e ristoranti, facendo pagare solo una cifra simbolica o poco più per la ripartenza dell’attività in vista della stagione estiva. Un’altra proposta potrebbe essere quella di un dimezzamento della TARI e della TASI in base al regolamento comunale. Anche per quanto riguarda l’IMU si potrebbe pensare ad uno sconto ai proprietari di immobili che acconsentissero ad un ribasso dell’affitto di locazione agli inquilini.

Anche gli ambulanti chiedono, oltre ad una riduzione e allo spostamento a settembre delle scadenze, di pagare il plateatico in molteplici rate, addirittura fosse possibile mensili, perché in tal modo graverebbero meno sul loro bilancio essendo più dilazionate. Soltanto aiutando il commercio economicamente si può sperare in una veloce ripresa perché purtroppo senza ausili molte serrande non si rialzeranno più perché troppo provate da questi quasi due mesi di chiusura totale.

 

Lega Sezione Acqui Terme