Soddisfazione di Cia Alessandria per la comunicazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri che permette la vendita di fiori, semi, piante e fertilizzanti, finora esclusi per la vendita al dettaglio secondo il Decreto relativo all’emergenza sanitaria in corso.
La chiusura di queste attività stava mettendo in ginocchio il settore, caratterizzato da un mercato stagionale e di breve durata. Spiega il direttore Cia Paolo Viarenghi: “Ci siamo battuti per avere chiarezza sulle disposizioni, che non condividevamo, relative a questo comparto: alcuni imprenditori stavano buttando le loro produzioni, con ingente perdita economica”.
Commenta il produttore Alberto Tartara, titolare dei Vivai Tassinario ad Alluvioni Cambiò – Grava: “Fino a ieri ero disperato. Vendo agrarie in Piemonte e Lombardia, avevo le serre piene, il 30% del mio fatturato era a rischio, con loro le 11 persone che ho impiegate in azienda per questo. Le preoccupazioni sono tante, con un investimento in corso. Per chi fa garden, bisogna piantare entro la prima settimana di maggio, altrimenti gli orti non si fanno. Stavo valutando di buttare via le produzioni. Il confronto con Cia è stato costante, la notizia arrivata dall’Organizzazione nel corso della notte non mi ha fatto più dormire, per il sollievo”. Giuliano Moretti, titolare dei vivai Il Boschetto a Sale: “Ora noi siamo aperti ma non viene nessuno ad acquistare, è tutto bloccato. Io mi occupo di vivai e arbusti e non ho grandi problemi per il deperimento merci, ma essendo tutto fermo, devo comunque capire come collocare i miei dipendenti. Inoltre c’è il problema dei pagamenti che non avvengono più, che crea un blocco ulteriore. I miei colleghi che fanno fiori recisi e piante annuali hanno sicuramente difficoltà diverse. Ma ciascuno di noi non è considerato un bene di prima necessità, anche se non potremmo respirare senza fiori e piante, e la gente non ci raggiunge per gli acquisti, in questo momento”.