Venerdì 7 febbraio, ore 21, in sala Pessini a Castelnuovo Scrivia verrà presentato un libro dedicato a Castelnuovo, titolato SCRIVIAmo di SCRIVIA, interamente incentrato sul torrente che attraversa il nostro territorio. Un libretto di grande formato, particolarmente ricco di foto e carte antiche.
Durante la serata interverranno Dario Zocco direttore del Parco del Po piemontese, il fotografo naturalista Bruno De Faveri e l’autore Antonello Brunetti. A margine saranno proiettate belle immagini.
In questa occasione il pubblico presente potrà acquistare il libro a un prezzo scontato.
La pubblicazione è stata possibile anche grazie al finanziamento da parte di privati.
Non esiste un testo relativo al torrente Scrivia che illustri in modo ampio le sue caratteristiche, evoluzioni e problematiche. Ci sono solo studi settoriali che si occupano di singoli aspetti, come, ad esempio quelli di Gian Camillo Cortemiglia, Giuliano Cannata, Andrea Mandarino.
Il rapporto dell’autore con la Scrivia risale agli anni Cinquanta quando d’estate ci si recava
sulle sue rive a tuffarsi, a pescare con le mani, a costruire capanni di frasche, a giocare
agli indiani o a cercare rami particolari per costruire una fionda o intagliare un legno, a volte perdendosi nei boschi. Legame che con il tempo, presso le successive generazioni, si è pian piano ridotto sino a sparire del tutto.
A metà degli anni settanta il nostro torrente era cambiato enormemente, ormai inquinato, bucherellato da cave di ghiaia in alveo, con una fauna ittica e boschi in netta diminuzione, fiancheggiato da lunghe file di prismate, ricettacolo di seppellimenti e versamenti pestiferi.
L’autore ha iniziato a studiarlo, prima visivamente, risalendone il corso per lunghi tratti, visitandone la zona delle sorgenti e della confluenza nel Po, e poi, con i pochi testi allora disponibili, quali le pubblicazioni del neonato Consorzio dello Scrivia e gli studi del vogherese Francesco Barbieri.
Di seguito è venuta la fase operativa con il recupero di aree demaniali, di lotta all’inquinamento, di piantumazioni con messa a dimora di oltre 5000 piante e migliaia di arbusti, di iniziative tendenti a creare una zona di Parco da Tortona al Po.
Infine a marzo 2019 l’attestazione della presenza di un “Parco area naturale” Bassa Valle Scrivia confermato e ampliato dalla Regione Piemonte.
Il volumetto è piuttosto atipico poiché fornisce notizie scientifiche, ma non solo.
Racchiude anche storia, leggende, etimologia, racconti, considerazioni sulle problematiche ambientali, con l’aggiunta di alcune vicende personali vissute accanto al nostro torrente.