Vorremmo esprimere il nostro parere sulla ormai famosa “tassa di scopo” introdotta dal Comune di Acqui Terme per fare fronte ai tremendi eventi alluvionali dello scorso novembre. Abbiamo lasciato passare alcuni giorni per vedere l’evolversi della situazione e in effetti ora il quadro è ancora più chiaro, ma al tempo stesso più desolante.
Per prima cosa è bene dire subito che avremmo voluto vedere un maggior coinvolgimento della parti, sia intese come associazioni di categoria (commercianti in primis), che forze politiche, anche di opposizione, dato che si deve gestire un’emergenza che va a colpire il nostro territorio nel suo insieme. Invece questo dialogo non c’è stato, come troppo spesso ci tocca constatare.
Da parte nostra la volontà di confronto è stata più volte espressa (ne è esempio recente la proposta di istituire un tavolo sulla sanità), ma vorremmo che l’amministrazione facesse lo stesso, soprattutto in casi di estrema gravità come quello delle conseguenze dell’alluvione, dove bisognerebbe cercare idee e proposte per il vero bene del territorio, al di là dei pregiudizi e del colore politico.
Invece ci troviamo davanti ad un provvedimento poco chiaro nei termini e nelle modalità, un provvedimento che per l’ennesima volta non tiene conto del cittadino, ma solo dei numeri. Anche su questo volendo si potrebbe discutere, dato che nel Regolamento non è riportato in maniera chiara e precisa a quanto ammontino i fondi che si intendono incassare, ma tutti i numeri che in questi giorni sono circolati (200.000€? 600.000€?) sono frutto di deduzioni o di cifre estrapolate dai giornali.
L’Art. 2 dello stesso Regolamento porta il titolo “Opere pubbliche da realizzare ed ammontare della spesa da finanziare”, ma dopo un elenco degli interventi da attuare e su cui la tassa verte in maniera esclusiva, non si cita l’importo previsto. Per fare un esempio, nella Delibera n.67 del Consiglio del 20-12-2019 si parla di circa 730.000 Euro per interventi di somma urgenza, si può considerare questa cifra?
Inoltre su che basi sono state definite le aliquote? È stata semplicemente applicata l’aliquota massima prevista dalla legge della tassa di scopo oppure si tratta di uno studio mirato in relazione alla previsione di spesa?
È comunque utile rimarcare l’esclusività di tale imposta per le finalità elencate (Strada per Lussito, Strada Maggiora, ecc.), quindi non potrà essere utilizzata per altri scopi.
È bene ricordare che invece a inizio 2019, grazie alla Lega al tempo al governo, il nostro Comune ha percepito un contributo iniziale di 100.000 Euro per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio culturale. Fondi reali su cui si è potuto contare.
Dato che è notizia di questi giorni che la Regione Piemonte e il Consiglio dei Ministri hanno contribuito a stanziare più di trenta milioni di Euro per affrontare i danni dell’alluvione, sembra proprio che la tassa di scopo sia stata una manovra quantomeno frettolosa, frutto di scarsa visione.
Considerato che la tassa è stata istituita per tre anni, ma al tempo stesso esiste la volontà dell’amministrazione di provvedere ad un eventuale rimborso (come previsto dalla legge), ci chiediamo quindi: come verrà gestito e soprattutto con che modalità avverrà? A tal proposito vorremmo almeno che gli importi incassati e la riscossione fossero gestiti con la massima trasparenza (cavallo di battaglia del M5S), anche in un conto dedicato, in modo che un domani sia più semplice calcolare le somme da restituire.
Insomma, ad attingere dalle tasche dei cittadini si fa presto, poi quel che sarà si vedrà.
Tutto questo senza trascurare che di recente il Comune ha potuto mettere a bilancio la dismissione di alcuni immobili, tipo la vendita dell’Alberghiero. Possibile che si svenda tutto e ci si privi del patrimonio comunale, ma quando servono risorse si cerchino nuove tasse per i cittadini?
Sez. Lega Acqui Terme