Presentato mercoledì mattina il programma della Festa di Sant’Antonio, la tradizionale festa dell’Ospedale che quest’anno: l’Ospedale Santi Antonio e Biagio nella sua doppia dedica, risalente al 1566-1567, sembra già contenere in sé il suo destino e la sua storia che ancora oggi si sta sviluppando in piena coerenza con l’originario legame tra il luogo di cura e i bisogni di salute della comunità già afflitta da quelle patologie che verranno poi indicate come “ambientali”.
Giacomo Centini, DG Azienda Ospedaliera di Alessandria: “Abbiamo cercato di declinare il tema delle patologie ambientali come filo rosso nelle varie iniziative di questa bella festa, così sentita dalla comunità. Comunità intesa sia come colore che qui lavorano, sia tutti colore che scelgono i nostri ospedali per le cure. Abbiamo un bel programma per celebrare il 2019, che è stato un anno importante ma anche per rilanciare sul 2020 gli obiettivi ambiziosi che abbiamo, finalizzati a rispondere in modo sempre più puntuale alle esigenze di salute dei nostri pazienti. Abbiamo riscontrato un importante aumento dell’alta specialità, una diminuzione dei DRG inappropriati, una migliore risposta nell’assistenza, anche grazie al prezioso lavoro realizzato in rete con il Commissario Galante dell’ASL AL, abbiamo assunto oltre centocinquanta persone, abbiamo lavorato per una sempre maggiore sinergia con l’Università e mi piace ricordare la recente firma a Vercelli. Una bella soddisfazione sarà l’apertura dell’atrio, che sarà il 17 dopo la Santa Messa del Vescovo, per il quale ringrazio il direttore amministrativo Roberta Volpini che insieme all’Ufficio Tecnico ha seguito i lavori in modo preciso in stretta collaborazione con la Soprintendenza”.
Il programma completo è stato illustrato da Antonio Maconi, responsabile Infrastruttura Ricerca Formazione e Innovazione, che ha sottolineato il profondo cambiamento dell’Azienda Ospedaliera: “Nell’ottica di un continuo sviluppo al servizio del paziente, le celebrazioni si aprono con un pomeriggio dedicato alle Medical Humanities per riflettere sull’integrazione tra la dimensione tecnica dell’approccio medico tradizionale e la dimensione relazionale fornita dalle discipline umanistiche, da sempre motivo di contemplazione contro le malattie per i ricoverati.
Fondamentale è poi seguire con determinazione i progetti per il futuro mantenendo sempre uno sguardo sul passato: ecco perché il martedì si ripercorrono i 25 anni dall’alluvione, un tragico evento che ha per sempre trasformato l’intera città. Guardando al futuro prosegue l’appuntamento con il giorno successivo, dedicato alla ricerca, grazie al continuo sviluppo della ricerca scientifica che viene presentata dai professionisti stessi, con l’ambizione di aprirsi sempre di più verso il territorio, la nazione e l’estero creando robuste reti collaborative e divenendo un polo di eccellenza dedicato alle patologie ambientali, candidato a divenire riferimento come primo IRCCS pubblico in Piemonte. Il 16 sarà la giornata dedicata al ringraziamento di tutti i benefattori che hanno contribuito alla crescita quotidiana della nostra Azienda e il giorno 17 gennaio, come da tradizione, sarà celebrata la Santa Messa dal nostro Vescovo SER Mons. Guido Gallese e sarà l’occasione per ringraziare i professionisti andati in pensione, per l’impegno e la passione profusi durante gli anni di servizio. Il prezioso patrimonio storico dell’ospedale, composto sia da libri antichi sia da quadri, dipinti, sculture e le stesse strutture architettoniche, è poi oggetto di valorizzazione e diffusione in conclusione della festa grazie al supporto del FAI con cui abbiamo intrecciato un rapporto sinergico”.