Per Natale tutti 10: alla Fondazione CrAl e al Conservatorio Vivaldi che sostengono la cultura, e a due bei libri su Alessandria e Casale Monferrato [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

Per il tris di pagelle di Natale 2019 il massimo voto ho deciso di assegnarlo alla cultura. Quindi 10 alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per l’attenzione e l’impegno nei confronti dei giovani e della scuola in tutte le sue forme, e 10 a due libri usciti a fine anno, a cura di autori alessandrini, più un casalese. Due racconti diversi fra loro ma entrambi interessanti, perché parlano del nostro territorio. Leggere libri con trame avvincenti o storie di ricordi vissuti e di tempi passati è passione, arricchimento oltre che informazioni preziose. Sereno Natale 2019 per tutti. GZL (Graziella Zaccone Languzzi)

 

 

 

1) Alla Fondazione Cassa di Risparmio per l’attenzione alla cultura in tutte le sue sfumature, e per Interagire con il futuro: 3 nuovi convegni promossi dalla Fondazione CrAl CorriereAll’impegno nei confronti dei giovani e della scuola. Solo qualche esempio. 5 febbraio 2018: “Il progetto didattico della Fondazione Cassa di Risparmio”. 19 settembre 2019: “Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria: ecco la proposta delle visite guidate e attività didattiche per le scuole”.

Ma soprattutto quest’ultimo impegno, 20 novembre 2019: “La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria apre le sue porte al “Vivaldi” di Alessandria in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2019/2020”. E’ il comunicato stampa congiunto tra Fondazione e Conservatorio, e la presentazione da parte del Presidente Luciano Mariano inizia così: “È con vivo piacere che la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria apre le sue porte al “Vivaldi” di Alessandria in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico che coincide con una data importante nella storia di questa prestigiosa scuola di musica alessandrina: nel 2019 ricorre infatti il cinquantesimo anniversario del riconoscimento, avvenuto nel 1969, come Conservatorio di Stato. Un’altra eccellenza del nostro territorio, punto di riferimento didattico per circa 500 allievi, che grazie alla lungimiranza dei suoi amministratori e dei suoi docenti ha istituito anche corsi propedeutici per i più piccoli e per gli adulti, rispondendo in modo completo ed esauriente alla richiesta di istruzione e formazione musicale”.
In questo periodo seguo i saggi offerti dal Coro delle Voci bianche del Vivaldi, da cui emerge il grande lavoro che svolge il Conservatorio. La musica crea emozioni e il canto corale è un meraviglioso strumento, un’esperienza entusiasmante per i giovani studenti, libera emozioni e mette le ali alla fantasia, e le loro voci arrivano fino al cielo. A tal proposito si perdoni “l’orgoglio di nonna”, perché a far parte del Coro di Voci Bianche del Vivaldi c’è la mia nipotina Camilla Languzzi sotto la preparazione del Prof. Roberto Berzero, docente di Musica Corale e Direzione di Coro del Conservatorio. Massimo voto alla Fondazione di casa nostra, al Conservatorio Vivaldi e ai Cori di Voci bianche.
Voto: 10

 

2) Al libro alessandrino dell’anno: “Il Vangelo perduto – I manoscritti scomparsi a Valmadonna”, scritto da Pietro Luigi Garavelli (luminare della medicina, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Universitario Maggiore di Novara, premio Oscar 2019 per Medicina e Cultura), Enrico Sozzetti (giornalista professionista con un vasto curriculum e forte specializzazione in temi economici) e Erica Bonansea, di Pinerolo (insegnante di liceo e autrice di romanzi a sfondo storico).
Mi era stata anticipata l’uscita di questo libro a fine agosto dal prof. Garavelli con un minimo accenno sull’argomento trattato: la presenza dei Templari sul nostro territorio. La storia dei Templari mi ha sempre affascinato e molte sono le tracce storiche del loro vissuto anche in quella che diverrà Alessandria. Ad esempio negli archivi di Stato di Torino sono conservati gli inventari delle commende piemontesi dei Cavalieri rossocrociati. Per Alessandria si cita la Streppona, il monastero di Santa Maria Maddalena al tempo localizzato neIl’ angolo sud est delle antiche mura, all’incrocio dell’attuale corso Cento Cannoni con Via XXIV Maggio. Una storia avvincente, e appena acquistato il libro già dalle prime pagine la curiosità mi ha portato a leggerlo tutto d’un fiato. Una vera strenna di Natale per chi ama leggere ed è appassionato come me sulle origini di Alessandria e dintorni. Un libro ambientato tra Valmadonna (si dice che originalmente si chiamava Valle delle Grazie) e Betania, con una storia tra realtà e fantasia. Chissà, forse un bel giorno scopriremo che di fantasia nel libro ci sono solo i nomi dei personaggi, e che il ‘sistema’ di cunicoli sotterranei tra Valmadonna e Betania ha davvero nascosto nei secoli quella antica e sconvolgente pergamena dei Templari. Tale scoperta potrebbe essere al centro della trama di un secondo libro.
Voto: 10

 

3) Al libro giornalista e scrittore casalese Gianni Turino, autore di “Parlami d’amore Mariù”, appena pubblicato, dò il massimo voti. L’autore presenta il suo lavoro con questa frase: “Ho cercato di dare voce, intingendo la penna in quel vecchio sbirolato, malandato ma immenso calamaio che è il cuore, al valore eterno dell’uomo (e per uomo intendo l’essere umano), una narrazione d’amore, quello che move il sole e l’altre stelle”. Attenzione però, il titolo non inganni, questo non è un romanzo rosa. Molte sono le forme dell’amore espresso dagli scrittori, in questo caso è molto altro, molto di più. Il libro è un insieme di racconti di storie di uomini e donne “normali” e delle loro famiglie, del nostro territorio (Casale, Mirabello, Montemagno, Pontestura…) ed è diviso in due parti. La prima, intitolata “Amore mio non piangere” , racconta la nostra storia e gli avvenimenti dalle guerre di Indipendenza a quelle coloniali, alle guerre mondiali e a quella di Liberazione, narrando storie di uomini, donne e delle loro famiglie stravolte dalla guerra. Per l’autore la vita di una comunità è soprattutto la vita degli uomini che l’hanno generata, tutta la storia è fatta dai singoli uomini. Si vive il presente che è frutto di una lunga staffetta dove ognuno ha portato e trasmesso il suo testimone e la memoria è la linfa che genera la speranza e la consapevolezza di quello che siamo. Un uomo, una società, un popolo senza memoria non ha avvenire. La seconda parte del libro è improntata sul dopoguerra e il titolo: “ Il tempo della speranza” con il ritorno delle giostre, un pellegrinaggio di padre e figlio a Crea sulle note di “Parlami d’amore Mariù”. I progetti dei leader politici del tempo e le imprese sportive del Torino, di Bartali, di Coppi, ridiedero la consapevolezza e la dignità ad un popolo che dopo la guerra, pur sconfitto dalle armi, non era stato vinto, e ricominciava a scrutare ed a costruire, gonfio di speranza, il futuro e il ritorno alla vita. Ma il “succo” delle due parti per l’artista è l’amore…. Leggere questo libro per chi è già “grande” è un pò come tornare indietro nel tempo, e per chi è giovane significa conoscere il vissuto dei nonni. L’autore è riuscito a restituire efficaci tratti di uno spaccato dei tempi trascorsi, rendendo il clima e le passioni che li hanno animati.
Voto: 10