Coldiretti: “Ruolo centrale dell’agricoltura per l’economia alessandrina: le conquiste, e gli obiettivi del 2020”

“Il 2019 si avvia alla conclusione, il momento congiunturale non è facile ma in una situazione di difficoltà per l’economia è stato riconosciuto dalla legge di bilancio arrivata al traguardo dell’approvazione della Camera il ruolo centrale dell’agricoltura per il Paese salvaguardando importanti misure per il settore e affrontando alcune drammatiche emergenze anche se resta il nodo della sugar e plastic tax che rischia di pesare sulla competitività del settore”.

Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco a conclusione dell’Assemblea Nazionale Coldiretti alla quale ha preso parte assieme al direttore Roberto Rampazzo.

Come sollecitato dalla Coldiretti è stata confermata l’esenzione Irpef anche per il 2020, che vale 200 milioni, viene reintrodotto per due anni l’esonero contributivo a favore dei giovani agricoltori che si iscriveranno nella gestione previdenziale agricola nel 2020. Un altro importante risultato della Coldiretti è l’introduzione del credito d’imposta che sostituisce super e iper ammortamento e che rende possibile applicare le agevolazioni di Industria 4.0 alle aziende agricole che scelgono di effettuare investimenti in beni strumentali anche per lo sviluppo hi tech. La precedente tipologia di agevolazioni non era infatti accessibile alle imprese agricole che per oltre il 90% sono tassate sulla base del reddito catastale.

A queste misure volute dalla Coldiretti si aggiunge l’impegno politico sulla proroga per il 2020 del bonus verde e un’importante boccata di ossigeno per il settore florovivaistico: il riconoscimento di un trattamento di favore alle imprese che, nei limiti del 10 % del proprio volume di affari, potranno commercializzare anche piante vive e prodotti della floricoltura acquistati da altri imprenditori agricoli florovivaistici applicando sui ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti un coefficiente di redditività pari al cinque per cento, con conseguente semplificazione degli adempimenti dichiarativi e contabili per effetto del regime di tassazione forfettario.

Sempre nella legge di bilancio hanno trovato spazio misure a sostegno della competitività delle filiere agricole, per un totale di 29,5 milioni, e dell’imprenditoria agricola femminile con la previsione di mutui a tasso zero finalizzati a favorire lo sviluppo ed il consolidamento di aziende condotte da imprenditrici agricole. Al Fondo di solidarietà – continua la Coldiretti – sono stati assegnati 40 milioni per il 2020 per affrontare la drammatica emergenza della cimice asiatica. E’ stato dato poi il via libera all’utilizzazione agronomica di prodotti equiparati al digestato fortemente voluto dalla Coldiretti e viene previsto il diritto di continuare ad usufruire di un incentivo sull’energia elettrica anche agli impianti alimentati a biogas entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007 che non abbiano avuto modo di riconvertire la produzione di biometano per effetto dei ritardi nella fase di approvazione e quindi di attuazione del DM 2 marzo 2018 di incentivazione del biometano. Assunto anche l’impegno politico a dare continuità ai nuovi impianti fino a 300 kw.

La promozione dei prodotti agroalimentari sottoposti ad aumento di dazi voluto dal presidente Usa Donald Trump sarà inserita nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy. E’ stata inoltre estesa la disciplina dell’enoturismo all’Oleoturismo. Aumentato di un milione per ciascun anno del triennio 2020-2022 il fondo indigenti.

E’ stato invece sventato l’aumento della tassazione del gasolio agevolato grazie al pronto intervento della Coldiretti che ha intercettato la misura nella bozza del decreto clima del ministero dell’Ambiente. La proposta dei sussidi ritenuti ambientalmente dannosi avrebbe finito per colpire anche i carburanti per l’agricoltura e la pesca con un insostenibile aggravio di 800 milioni di euro. La Coldiretti ha ottenuto il risultato di bloccare l’intervento sulle accise con un formale impegno assunto dal Governo direttamente con l’organizzazione agricola prima di entrare nella fase calda della manovra finanziari. E’ stato anche evitato, grazie al pronto intervento della Coldiretti, l’inasprimento dell’aliquota IVA dovuta sui prodotti fitosanitari e sui fertilizzanti impiegati in agricoltura.

“Resta da sciogliere il nodo delle sugar e della plastic tax che sono state solo ridotte e rinviate ma rischiano di colpire duramente il Made in Italy agroalimentare che è diventato la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. L’obiettivo di riduzione della plastica va perseguito nell’ottica di una visione strategica di ampio respiro con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.